Se l’Inter ha la migliore difesa del campionato una ragione c’è. Ed è la stessa ragione per cui la Juve non ha segnato in casa dopo 45 partite e in assoluto dopo 44. L’ultimo 0-0 in casa bianconera risaliva al novembre 2012 contro la Lazio. Con questa difesa imbattibile, l’Inter è rimasta in testa alla classifica (in attesa del risultato del Napoli), anche se ieri la partita, come gioco, occasioni, impostazione tattica, è stata quasi interamente della Juve capace, a sua volta, di non prendere gol per la quinta volta consecutiva. Secondo il Corriere dello Sport la Juve ha fatto tanto di più dell’Inter, ma non è bastato per battere la capolista che, con questa trasferta, ha quasi completato il giro degli scontri diretta in trasferta: Olimpico(battuta la Roma), Napoli e Torino, due pareggi senza subire gol. Non è un’indicazione da sottovalutare.
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CdS – Juventus meglio dell’Inter ma non è bastato. Icardi corpo estraneo…
La Juventus è stata più pericolosa dei nerazzurri ma è rimasta a secco dopo 44 gare di fila
Il primo tempo della Juventus ha rasentato la perfezione tattica. Ogni scelta di Allegri è sembrata giusta, a cominciare dal lavoro massiccio sugli esterni. Al San Paolo, aveva concesso al Napoli la bellezza di 33 (inutili) cross, sapeva che il pericolo sarebbe arrivato dalle triangolazioni strette, rapide e a pelo d’erba di Hamsik e Insigne e aveva tagliato le linee di passaggio. Ieri, per non prendere gol, l’obiettivo era diverso, doveva mandare in ampiezza la sua linea difensiva e coprirla con più uomini per togliere le munizioni a Candreva, il miglior crossatore del campionato. Così Allegri ha tenuto Pjanic davanti alla difesa per controllare il trequartista Brozovic, la scelta a sorpresa di Spalletti, e realizzato il suo ottimo lavoro tattico a sinistra grazie a Mandzukic che seguiva D’Ambrosio (e lo attaccava), Asamoah che chiudeva Candreva (appena due cross in 45') e Matuidi che si staccava da Vecino e si allargava sulla fascia così da garantire la superiorità numerica: tre della Juve e due dell’Inter. Al 90’ erano appena 7 i cross nerazzurri, minimo stagionale.
Spalletti era arrivato a Torino con l’idea di attaccare. Lasciando fuori Gagliardini, aveva deciso di iniziare l’azione con la qualità di Borja Valero e rifinirla con l’ultimo passaggio di Brozovic. Intenzioni ottime, ma nella realtà dei fatti l’Inter si è dimostrata nettamente inferiore alla Juve, difesa esclusa. In 45', zero tiri verso la porta di Szczesny e zero calci d’angolo. Pressava alta (a differenza della Juve), palleggiava, anzi, teneva palla (56 per cento), ma Icardi era un corpo estraneo.
(Fonte: Alberto Polverosi, Corriere dello Sport 10/12/17)
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