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L'Inter non perde solo le partite, ma pure i tifosi. Anche ieri a San Siro si sono presentati in più di 40 .000, tra cui tanti bambini, ma gli ultras, dopo una durissima contestazione che ha travolto tutto e tutti, compreso il passato targato Moratti, salvando soltanto Pioli, hanno scelto di abbandonare lo stadio. Un messaggio forte, anche perché sulla balaustra davanti alla curva vuota è rimasto soltanto uno striscione: «Visto che il nostro sostegno non lo potete meritare... oggi vi salutiamo e ce ne andiamo a mangiare». E l'applauso che si è alzato dal resto del pubblico ha dimostrato che tutto il popolo nerazzurro condivideva lo stesso stato d'animo. Il copione della contestazione, peraltro, era stato studiato nei minimi particolari, alla luce di come si sono alternati striscioni e cori. Tutto è cominciato con i fischi all'annuncio dei giocatori. Qualcuno, soprattutto i bambini, ha anche provato a gridare i nomi, ma ha finito per essere soverchiato. Poi, come anticipato, gli ultras hanno abbandonato la Curva, lasciando un vuoto dall'evidente significato. Per lunghi minuti, San Siro è stato avvolto da un silenzio irreale. A spezzarlo sono stati ancora una volta i bambini, che nella loro innocenza volevano vedere l'Inter vincere. Ma quando il Sassuolo è passato in vantaggio i fischi assordanti si sono alzati in maniere spontanea, accompagnando i giocatori negli spogliatoi per l'intervallo e accogliendoli nello stesso modo alla ripresa del gioco. Solo dopo il gol di Eder a qualcuno è tornata la voglia di tifare e incitare. Anche perché, nel finale, i nerazzurri hanno davvero dato l'impressione di dare tutto. Non c'è stato nulla da fare, però: quando l'arbitro ha sancito la quarta sconfitta di fila, sono tornati anche i fischi.
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