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Il fantasma di Icardi e dei suoi 124 gol con l'Inter, ora fa meno paura. Martinez e Lukaku lo hanno scacciato a suon di reti in questo inizio di stagione per loro da incorniciare: 24 centri totali, con l’argentino già a 13 (10 nei 30’ iniziali delle gare) e il belga a 11 (9 in trasferta).
Per il 'Toro' qualcosa è cambiato il 2 ottobre scorso. La rete firmata al Camp Nou lo ha sbloccato e da quel momento non si è più fermato con 12 reti in 12 sfide tra Serie A e Champions League. Una media spaventosa di un gol a partita che ha attirato l'attenzione del Barcellona, che lo ha eletto a erede del Pistolero Suarez. La clausola di 111 milioni presente nel contratto non lascia tranquilli Marotta e Ausilio, che hanno provato a gettare acqua sul fuoco con le dichiarazioni degli ultimi giorni.
Lukaku, invece, continua a crescere partita dopo partita. Il belga è fondamentale anche quando non segna: "non è più “solo” un centravanti fenomenale ad attaccare in velocità le difese avversarie e una prima punta capace con il suo fisico di spostare qualsiasi difensore. Come forse solo Ibrahimovic è in grado di fare. Adesso il belga sa lavorare per la squadra, la aiuta a salire, è in grado di fare sponde e allargare il gioco, ma dà pure un contributo importante in fase di pressing. Contro la Spal, come era già successo a Praga, è stato decisivo e adesso l’investimento estivo da 65 milioni più 10 di bonus e la maglia con il numero 9 che è passata dalle spalle di Icardi a quelle di Lukaku sicuramente pesano di meno".
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