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Tutto sarebbe nato durante una chiacchierata di fine maggio, in cui il giocatore avrebbe capito di poter iniziare una nuova avventura lontano da Roma. Anche perché il club giallorosso, che nel frattempo già guardava a Cristante e Pastore, gli aveva fatto capire chiaramente di non considerarlo più imprescindibile. Alfredo Pedullà, tramite le pagine del Corriere dello Sport, racconta gli albori della trattativa per portare Nainggolan all'Inter, iniziata dopo un colloquio con Spalletti:
"Un colloquio molto costruttivo con Spalletti, storia di fine maggio. La Svolta. Lui, Radja, che capisce di non essere più la trave portante della nuova Roma. E lo capisce dalle mosse: prima Cristante, poi Pastore, non una questione di ruolo o di caratteristiche per forza simili, ma di chiaro messaggio. Questo: forse sarebbe il momento di salutarci... Forse? Sicuramente. E se bisogna salutare, il primo e unico pensiero va a Luciano Spalletti, anche il più sprovveduto dei bookmakers avrebbe faticato a quotare un allenatore diverso nel gradimento personale del “guerriero” belga (...). Nainggolan è Nainggolan, Ausilio lo avrebbe regalato a Spalletti anche se fosse reduce da una campagna di Russia, oppure ai margini del calcio che conta (...). Nainggolan è un leader, anche per le strategie di mercato. E magari si metterà in pressing, come se avesse davanti Jorginho, per convincere Dembelé a preferire l’Inter alla Cina almeno per il prossimo biennio".
(Fonte: Corriere dello Sport)
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