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Stefano Pioli a parte, sono molte le squadre in serie A che, l'anno prossimo, potrebbero cambiare allenatore. Cominciamo dal numero uno: Massimiliano Allegri. Il contratto con la Juve fino al 2018 c’è, la scelta di affrontare il futuro con la massima, reciproca serenità, e al momento opportuno, è assodata. Offerte? Ufficiali no. Ma nel casting dell’Arsenal il nome di Allegri c’è, eccome. Max con la Juve ci si vedrà a fine marzo per fare un punto: del resto corre per tutti e tre gli obiettivi stagionali. Ma se fosse addio? Paulo Sousa è un candidato assodato, Jardim è il nome gettonatisimo che dal Principato di Monaco sta incantando le big. Mancini? Un’idea che ogni tanto torna. Spalletti? Difficile, molto. Ma Marotta (che lo aveva avuto a Venezia) lo chiamò quando era a San Pietroburgo per capire se ci fossero margini, dopo Delneri. La Juve segue con interesse anche il percorso di Carrera. E quello, in casa, di Fabio Grosso. A proposito di Spalletti, che è in scadenza, lo scenario è apertissimo e il tecnico ha detto chiaramente che la decisione verrà presa a fine stagione. L’obiettivo per valutare se restare è vincere qualcosa e probabilmente capire che piani ha la società. La successione? Il tema non è aperto perché per ora la Roma aspetta: Di Francesco e Montella sono ex (il secondo anche da allenatore) che ritornano; Sampaoli, una passione dell’ex ds Walter Sabatini, ma per ora non è riemerso come candidato. Paulo Sousa: la sua avventura alla Fiorentina è ormai finita, il club non eserciterà l’opzione per rinnovare il contratto che scade a giugno. Sarri è un sogno irrealizzabile; Simone Inzaghi un obiettivo molto difficile, visto che ha già l’opzione per un rinnovo automatico (due anni) in caso di qualificazione in Europa e che il club di Lotito ha intenzione di trattare un nuovo accordo a prescindere. Però Inzaghi piace. Occhio anche a Ranieri. Sulla sponda rossonera, tutto è legato al cambio di proprietà: se il finale di stagione non fosse esaltante, Montella potrebbe essere sostituito. Mancini interessa molto ai cinesi, Emery è un sogno proibito, Di Francesco l’idea in Italia.
(Corriere dello Sport)
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