Lo sfogo di Luciano Spalletti dopo la sconfitta subita dall'Inter con la Lazio non è piaciuto alla dirigenza nerazzurra. Anzi, le sue dichiarazioni hanno "definitivamente azzerato le sue già ridottissime speranze di restare sulla panchina nerazzurra. Del resto, non c’era davvero il bisogno di gettare ulteriore benzina sul fuoco del caso Icardi. Troppo alto, infatti, il rischio di compromettere tutto e di provocare nuove rotture e spaccature. Imbarazzando la società che, per bocca dell’ad Marotta prima del fischio d’inizio, s’era esposta per difendere lo stesso Spalletti, puntando il dito contro l’avvocato Nicoletti: insomma, quello doveva bastare al tecnico. Invece, no. Spalletti è andato ancora una volta oltre. E non si trattava della prima volta", analizza il Corriere dello Sport.
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CdS: “Spalletti ha definitivamente azzerato le speranze di restare sulla panchina dell’Inter”
Lo sfogo del tecnico dell'Inter non è piaciuto alla dirigenza
"Nella visione di Spalletti, quella nuova presa di posizione aveva anche lo scopo di conservare la sua credibilità davanti alla squadra: un concetto a cui ha fatto capire di tenere molto. Del resto, lui la sua scelta l’ha fatta e pure da tempo: legarsi sempre più strettamente allo spogliatoio e a quelli che sono i sentimenti e gli umori del gruppo. E adesso non è più possibile tornare indietro. Anche a costo di non seguire strettamente la linea della società, anche a costo di creare nuovi conflitti, anche a costo di pagare in prima persona. Ha compreso pure Spalletti che la sua avventura in nerazzurro è ormai destinata a concludersi. Tuttavia, questa “intuizione” lo ha solo convinto ad andare avanti per la sua strada. L’importante adesso è portare l’Inter in Champions e, qualora dovesse riuscirsi, allora sentirà di esserne uscito da vincitore in qualche modo", si legge sul quotidiano.
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