Simone Verdi al Napoli si può fare, ma con la cautela che va utilizzata in vicende del genere, e vedremo se effettivamente si farà, ma non c’è giorno in cui i partenopei e il Bologna non si sentano, né che De Laurentiis e il management del calciatore non si aggiornino.
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Secondo il Corriere dello Sport la volontà (assoluta) d’un tempo, pur recente, ora ha meno certezze e Simone Verdi (25) ha riflettuto: mai ricevute tante avances, mai ascoltate una così imponente manifestazione d’affetto, mai riscontrata una stima talmente maestosa. E’ lecito ondeggiare nei propri pensieri, porsi alcune domande (e se poi a giugno dovessero cambiare parere, perché intanto nasce «altro»?), restare aggrappato a personali convinzioni (però qui, a Bologna, si sta bene, anche calcisticamente, dove c’è un posto «quasi» garantito) ma è naturale vacillare, sapendo che di là, a Napoli, c’è un allenatore che stravede, che l’ha inserito in cima alla propria lista, che non ha bisogno di avere prove ulteriori (se non quelle quotidiane) per convincerlo di poter essere un uomo per tutte le fasce.
Rimettere assieme i puzzle di questa settimana, quella alle spalle, non è semplice, né prevedere le mosse di quella che arriverà: ma De Laurentiis è sceso in campo in prima persona, ha parlato con chi cura gli interessi dell’ala, ha sentito Fenucci, Bigon, ha preso coscienza di un desiderio legittimo di realizzare ciò ch’è possibile (non meno di venti milioni di euro), ha insistito, ha provveduto ad accelerare e si è messo ad aspettare: decideranno assieme, il Bologna e Verdi, però le crepe si avvertono e questo forcing insistente è servito per indurre a meditare.
(Fonte: Antonio Giordano, Corriere dello Sport 5/1/18)
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