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Cecere (GdS) – “Non chiamatelo scudetto di cartone. Non capite che MORATTI…”

In mezzo a tante gioie, anche molti dolori. I 18 anni di Massimo Moratti contengono tantissimi episodi e non tutti felici. Non lo era per esempio il periodo dei sospetti, come lo definisce Nicola Cecere oggi sulla Rosea. “Rivedendo certi...

Sabine Bertagna

In mezzo a tante gioie, anche molti dolori. I 18 anni di Massimo Moratti contengono tantissimi episodi e non tutti felici. Non lo era per esempio il periodo dei sospetti, come lo definisce Nicola Cecere oggi sulla Rosea. "Rivedendo certi episodi avversi di quell’avverso epilogo del torneo, ascoltando al­cune voci su promesse arrivate negli spogliatoi dell’Olimpico, Moratti si convince che dietro la rimonta dei bianconeri ci sia stata una spinta ar­bitrale orchestrata da forze esterne. Quello che nel 1998 (Ronaldo ­Iuliano) era solo un sospetto diventa una certezza: la Juve è aiutata. Il presi­dente della Roma, Sensi, lo conforta e gli propo­ne un’alleanza politica in modo da riequilibrare la situazione di svantaggio nel Palazzo, Moratti è tentato ma poi si mantiene fedele alla partner­ship commerciale con Milan e Juve. Sensi si ritira deluso, Moratti non trova le prove degli oscuri traffici ai suoi danni, trova però ancora una volta la forza di ripartire." Sono anni amari, impotenti, ma mai rassegnati. "Al termine del processo Calciopoli, la giustizia sportiva assegna a Moratti lo scudetto tolto alla Juve: il presidente lo considererà il più significativo della sua collezione privata proprio perché accerta il marcio da lui sospettato da tempo. E cioè che il calcio italiano ha «usato» per anni i suoi milioni spesi sul mercato per ricavare vantaggi economici salvo poi bidonarlo sul piano sportivo con una rete illecita di connivenze e alleanze. Chi lo definisce tuttora «lo scudetto di cartone» non ha mai voluto comprendere lo stato d’animo del presidente nerazzurro. Quel tricolore per lui è un indennizzo di inestimabile valore morale." La Gazzetta dello Sport torna con queste parole sulla controversa vicenda che aveva visto lo stesso quotidiano sportivo spaccarsi in opinioni contrastanti, all'epoca della relazione di Palazzi.