- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Il giornalista de La Gazzetta dello Sport, Alberto Cerruti, ha parlato del momento non entusiasmante dell' Inter di Luciano Spalletti: "Al di là della classifica, che per adesso non boccia ancora l’Inter, il pessimismo sta contagiando i tifosi nerazzurri. Dal primo posto che aveva sorpreso tutti, imbattuta fino al kappaò casalingo contro l’Udinese, al quarto di oggi, la squadra di Spalletti ha fatto una retromarcia da retrocessione: sei partite senza vittorie con quattro pareggi (0-0 contro Juventus e Lazio, 1-1 contro Fiorentina e Roma) e due sconfitte tra l’altro consecutive (1-3 contro l’Udinese, appunto, e 0-1 contro il Sassuolo), con appena tre gol segnati e il doppio subiti.
Come sempre, i numeri dicono tanto ma non spiegano mai tutto, perché nel bene e nel male vanno interpretati. E allora, come prima non bisognava considerare l’Inter in corsa per lo scudetto, adesso non si deve pensare che fallirà il traguardo minimo, rappresentato dal quarto posto finale, che una volta sarebbe stato un fallimento (sportivo), mentre oggi sarebbe un successo (economico). In attesa di sapere se Rafinha e altri eventuali nuovi acquisti si riveleranno rinforzi veri e non meteore, da aggiungere a una lunga lista guidata da Podolski, il primo e più evidente limite dell’Inter è l’eccessiva dipendenza da Icardi, come ci eravamo permessi di sottolineare alla fine di novembre dopo il successo a Cagliari, quando i nerazzurri erano secondi a meno 2 dal Napoli e a più 2 sulla Juventus.
A distanza di due mesi, la situazione non è cambiata perché Icardi, con 18 gol, ha segnato la metà esatta (36) di quelli dell’Inter, anche se contro la Roma il pareggio è arrivato grazie a Vecino. Premesso che domenica sera non avrebbe meritato di perdere, se non altro per l’assalto finale dopo l’iniziale sofferenza, l’Inter rimane una squadra incompleta per le caratteristiche dei giocatori in generale e dei centrocampisti in particolare. Se Spalletti ha ruotato spesso il presunto trequartista significa che nessuno, da Borja Valero a Brozovic, passando per il fantasma di Joao Mario, l’ha convinto. Senza le accelerazioni di uno come Nainggolan e soprattutto senza la fantasia di uno come Sneijder, l’Inter non ha cambio di passo e così diventa una squadra troppo prevedibile, con i continui cross dalle fasce per un unico terminale, Icardi. L’alternativa potrebbe essere l’impiego di Eder dall’inizio in coppia con Icardi, con la rinuncia a un esterno, ma Spalletti evidentemente non la pensa così. Ciò che più stupisce, però, è il calo fisico della squadra, a cominciare da Borja Valero, che non è mai stato velocissimo, ma ultimamente sembra avere ulteriormente ridotto il proprio raggio d’azione. E siccome l’Inter non ha mai avuto impegni europei, che molti consideravano un vantaggio proprio per la preparazione, è giusto chiedersi perché la squadra non abbia più benzina delle sue concorrenti, per tutti i 90’ e non soltanto a sprazzi come domenica sera. In compenso proprio il pareggio contro la Roma rappresenta un piccolo motivo di consolazione perché alla fine, a parità di punti coi giallorossi, il doppio confronto diretto (3-1 e 1-1) favorirebbe i nerazzurri. E così nemmeno una vittoria della Roma domani, contro la Sampdoria, toglierebbe all’Inter il quarto posto. Anche se i limiti di organico e di gioco rimarrebbero".
(Fonte: La Gazzetta dello Sport 23/01/18)
© RIPRODUZIONE RISERVATA