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Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Alberto Cerruti, prova ad analizzare il momento dell'Inter ed il suo mercato: "Un mese e mezzo e quattro acquisti dopo non sono bastati per far cambiare idea alla maggioranza dei tifosi nerazzurri, malgrado l’ottima partenza della squadra di Spalletti a punteggio pieno dopo due vittorie contro Fiorentina e Roma. Il mercato dell’Inter non convinceva a metà luglio e non convince nemmeno adesso dopo la chiusura di fine agosto, anche se nel frattempo, dopo Padelli, Skriniar e Borja Valero, sono arrivati Cancelo, Dalbert, Vecino e Karamoh. Premesso che il mercato perfetto non esiste per nessuno, nemmeno per il Milan che ha speso e comprato più di tutti, Sabatini ha fatto il massimo in rapporto ai limiti impostigli dal fair play finanziario, che sarà discutibile fin che si vuole, ma è una realtà. Se Sabatini non ha potuto spendere di più, la colpa è di chi, prima di lui, ha speso troppo e male nel recente passato, creando un doppio danno: in campo visto che l’Inter non è riuscita nemmeno a qualificarsi per i preliminari di Europa League, e fuori visto che il bilancio ne ha risentito pesantemente. La prova di tutto ciò è facilmente riscontrabile nella voce «cessioni», perché i vari Banega, Murillo, Jovetic, Kondogbia e Gabigol sono già ripartiti e per poco non se ne andava anche Perisic, proprio per chiudere altri buchi e provvedere a nuovi acquisti. Il tempo dirà se i nuovi Cancelo e Dalbert riusciranno a far meglio dei «vecchi» Nagatomo e D’Ambrosio, se la promessa Skriniar non farà rimpiangere il primo acclamatissimo Murillo, se Vecino sarà il partner ideale di Borja Valero come nella Fiorentina, e soprattutto se Karamoh sarà una valida alternativa a Candreva, o addirittura il suo sostituto. Non c’è bisogno, invece, di aspettare il cosiddetto «mercato di riparazione» per ammettere che alle spalle di Miranda e Skriniar manca un ricambio di sicuro affidamento, perché Ranocchia è rimasto ai margini con tutti gli allenatori che si sono succeduti all’Inter, da Mancini in poi, mentre il belga Vanheusden, che ha vinto lo scudetto Primavera con Vecchi rimane un’incognita. Il vero punto interrogativo, però, riguarda il centrocampo, perché per i motivi di budget di cui abbiamo parlato, non sono potuti arrivare né Nainggolan né Vidal in grado di dare quelle accelerazioni, tipo Matthaeus, impossibili da chiedere a Joao Mario che ha altre caratteristiche. Diverso è il discorso sull’attacco perché Icardi, quando è servito bene dai due esterni, basta e avanza da solo, grazie anche al suo perfetto recupero fisico assicurato con largo anticipo dal professor Volpi. Per farlo riposare, o anche per affiancarlo, eventualmente c’è Eder, sempre troppo sottovalutato, senza scordare Pinamonti, il più pronto tra i giovani lanciati da Vecchi. E poi c’è Spalletti, che da solo non può fare miracoli come nessun altro suo collega, ma sicuramente non fa danni come De Boer. Ecco perché, anche se non sono arrivati grandi campioni, l’Inter ha i giocatori per finire come minimo quarta. E appena saranno a posto anche i conti, ci penserà Sabatini a trasformare i punti interrogativi in punti esclamativi."
(Gazzetta dello Sport)
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