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Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Alberto Cerruti,prova ad analizzare il difficile momento in casa Inter: "Sono giorni difficili per i tifosi dell’Inter, costretti a guardare tutti dal basso in alto. Quattro allenatori in meno di metà stagione, da Mancini a De Boer, da Vecchi a Pioli, un numero imprecisato di dirigenti di varia nazionalità e un organico extralarge, specie adesso con la squadra fuori dall’Europa, hanno prodotto una classifica da brividi, con Icardi e compagni decimi a quota 21, più vicini al terz’ultimo posto da retrocessione del Pescara (8 punti) che al primo (36) da scudetto della Juventus. Teoricamente il tempo per raggiungere almeno il quarto e quinto (28) del Napoli e della Lazio in zona Europa League c’è ancora, ma troppi indizi ricordano la stagione di due anni fa, quando la staffetta Mazzarri-Mancini, anche allora in novembre e anche allora alla vigilia di un derby pareggiato, regalò inutili illusioni sfociate in un anonimo ottavo posto finale. Oggi, come allora, si chiede all’ultimo tecnico arrivato di risolvere problemi creati, o nella migliore delle ipotesi rimandati, nell’estate precedente. Perché se l’Inter non ha equilibrio e concede troppe occasioni da gol a qualsiasi avversario, avendo mantenuto la propria porta inviolata soltanto in due partite di campionato contro Empoli e Crotone, la colpa non può essere esclusivamente dell’allenatore o di chi va in campo, bensì di chi ha acquistato giocatori inutili e/o troppo costosi, senza preoccuparsi di trovare un vero regista e rinforzi per la fase difensiva. Peccato perché dopo il quarto posto della stagione scorsa, questa doveva essere l’annata del ritorno in Champions, sia pure attraverso i playoff. Invece l’Inter si è smarrita nelle sue contraddizioni"
(Gazzetta dello Sport)
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