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Cerruti: “Frattesi è un affare per l’Inter. E non è un’alternativa a Barella”

Cerruti: “Frattesi è un affare per l’Inter. E non è un’alternativa a Barella” - immagine 1
Del futuro di Frattesi e del possibile approdo del centrocampista del Sassuolo all'Inter, dove troverebbe anche Barella, ha parlato il giornalista

Del futuro di Frattesi e del possibile approdo del centrocampista del Sassuolo all'Inter, dove troverebbe anche Barella, ha parlato il giornalista Alberto Cerruti a La Gazzetta dello Sport:

Tutti lo vogliono, ma soltanto una squadra lo avrà. E se davvero sarà l’Inter, tanto meglio per Simone Inzaghi. Davide Frattesi, 23 anni compiuti il 22 settembre scorso, non aveva bisogno di essere scoperto alla fine della stagione, ma il primo gol in Nazionale alla sua sesta partita, seconda da titolare, ha avuto il classico sapore della consacrazione. E così, oltre a Roberto Mancini, tutti hanno capito che il centrocampista del Sassuolo non è più una semplice promessa, perché la via Emilia per lui ha rappresentato una tangenziale per imboccare nuove autostrade europee, prima con l’Italia e presto con un nuovo club. 


Frattesi Inter

Per rendere l’idea, ha segnato lo stesso numero di gol di attaccanti come El Shaarawy e Milik, uno in più di Kean, Jovic, Diaz e Barella, centrocampista come lui e suo possibile nuovo compagno nell’Inter. In attesa di sapere se sarà davvero così, i due hanno già fatto le prove proprio in Nazionale, giocando 76’ dall’inizio contro la Spagna giovedì scorso e gli ultimi 15’ domenica contro l’Olanda, quando Barella ha rilevato Verratti. A prescindere dai voti alti per entrambi, con Frattesi migliore in campo nella semifinale, si è visto che potrebbero giocare benissimo insieme anche nell’Inter, come centrocampisti incursori ai lati di Calhanoglu, promosso stabilmente centrale se Brozovic andrà via.

Al di là degli aspetti tattici, Frattesi sarebbe l’acquisto ideale per l’Inter anche in prospettiva azzurra, perché con lui Inzaghi potrebbe schierare tre italiani nel reparto centrale, aggiungendo Frattesi a Barella e Dimarco. E così i titolari italiani nell’Inter diventerebbero sei, addirittura in maggioranza visto che il reparto arretrato è già “made in Italy” con Darmian, Acerbi e Bastoni, senza dimenticare la preziosa alternativa D’Ambrosio. Non si tratta di una semplice statistica ma di una spiegazione, psicologica oltre che tecnica, che aiuta a capire l’exploit dei nerazzurri in Champions.

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Perché anche senza i campioni di Guardiola l’Inter ha giocato alla pari con il Manchester City grazie a cinque italiani: Darmian, Acerbi e Bastoni dietro, Barella e Dimarco in mezzo. Un record di questi tempi, comunque da applaudire, ricordando quello opposto dell’Inter del “Triplete”, nella finale di Championsdel 2010 con undici stranieri. E quindi ben venga Frattesi all’Inter, per regalare un italiano in più a Inzaghi e un nuovo blocco nerazzurro a Mancini.

 

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