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Cerruti: “Inter e Juve, crisi diversa per tre motivi. E Inzaghi rimane solo perché…”

Andrea Della Sala

Il giornalista ha confrontato il momento dell'Inter con quello della Juve, entrambe in piena crisi di risultati e di prestazioni

Il giornalista Alberto Cerruti ha confrontato il momento dell'Inter con quello della Juve, entrambe in piena crisi di risultati e di prestazioni:

"Su questa incredibile coincidenza di prestazioni, al di sotto delle più pessimistiche previsioni, sono tutti d’accordo perché basta guardare come (non) giocano Inter e Juventus per capire che, continuando così, lasceranno malvolentieri lo scudetto alla concorrenza. E a poco serve ai rispettivi tifosi consolarsi con i guai altrui, perché stabilire chi sta peggio è una bella, anzi brutta, lotta. Eppure, sorvolando sulla Champions, ci sono almeno tre motivi in base ai quali la squadra di Inzaghi precede, sia pure di poco, quella di Allegri non soltanto in classifica ma anche nel livello della crisi.

Il primo motivo è legato al fatto che l’Inter ripartiva dal secondo posto del campionato scorso, in cui dopo sette giornate aveva cinque punti più di adesso e altrettanti più della stagione dello scudetto, tanto è vero che Inzaghi riceveva grandi elogi per il nuovo gioco espresso dalla squadra, malgrado gli addii di Conte, Lukaku, Hakimi ed Eriksen. La Juventus, invece, ripartiva da un deludente quarto posto, con molti giocatori nuovi e tra l’altro un anno fa aveva soltanto un punto in più di oggi.

Il secondo motivo è legato ai risultati, perché è vero che l’Inter è a quota 12 mentre la Juventus è a 10, ma la squadra di Allegri ha appena perso la prima partita. Quella di Inzaghi, invece, ne ha già perse tre e sempre incassando tre gol (Lazio-Inter 3-1, Milan-Inter 3-2, Udinese-Inter 3-1) con l’aggravante di essere passata in vantaggio nelle ultime due occasioni. Inoltre, mentre la Juventus può recriminare per i due punti sfumati contro la Salernitana, che le sono stati ingiustamente tolti dal Var, l’Inter può ringraziare di averne guadagnati fortunosamente quattro, grazie ai sofferti successi nel finale contro il Lecce e soprattutto il Torino.

Il terzo motivo è legato all’alibi degli infortuni. La Juventus, infatti, è stata più penalizzata dell’Inter, che ha perso soltanto Lukaku. E almeno per questa ragione Allegri non può essere accusato per i problemi dei vari Pogba, Di Maria, Locatelli, Rabiot, Alex Sandro, senza scordare il grande assente Chiesa. «Sono io il responsabile», ha ammesso con molta onestà Inzaghi, che però rimane perché la proprietà cinese, con eccessiva fretta, il 21 giugno scorso gli ha prolungato il contratto fino al 2024, alzandolo da 4 a 5,5 milioni annui. In questo senso, però, è ancora più prigioniera la Juventus, che aveva offerto ad Allegri un contratto fino al 2025, a 7 milioni all’anno. Una bella lotta, anzi brutta, appunto".