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Cerruti (GdS): “Nell’Inter di Conte i gregari fanno rima coi titolari. Candreva, Borja, Gagliardini…”

Andrea Della Sala

Il giornalista ha commentato il lavoro svolto da Conte con l'Inter. Il tecnico ha saputo coinvolgere tutti nel suo progetto

Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Alberto Cerruti ha parlato dell'Inter e del grande lavoro di Conte che ha saputo coinvolgere tutti nel suo progetto:

"È l’Inter di Lukaku, il grande e grosso acquisto fortemente voluto da Conte. È l’Inter del rilanciato Lautaro, non a caso nel mirino del Barcellona. È l’Inter dell’indispensabile capitano Handanovic. È l’Inter della nuova coppia di centrocampisti Sensi e Barella. Ma dietro questi titolarissimi c’è un’altra Inter, ugualmente importante. È l’Inter dei cosiddetti gregari, che in ogni squadra vincente offrono un contributo decisivo. E nessuno meglio di Conte, che in fondo è stato un gregario di lusso nella grande Juventus di Lippi, subito campione d’Italia, d’Europa e del mondo, sa valorizzare questi uomini, spesso ignorati dai tifosi, se non addirittura contestati. Lui che vinse il primo scudetto sulla panchina bianconera, sfruttando la generosità di Padoin e Giaccherini, l’eclettismo tattico di Pepe, la fame arretrata di gol di Matri e Vucinic, oggi sta ripetendo lo stesso capolavoro all’Inter.

Prendiamo, soprattutto, il caso di Candreva, che sulla “Gazzetta” si è meritato un bel 7,5 nell’ultima pagella di Vernazza con questa motivazione: “L’uomo “contianus” è ritornato ai fasti di un tempo. Signoreggiante sulla destra, turbinio di cross e di uomini saltati”. Verissimo, perché tutti ricordano i fischi ricevuti l’anno scorso, nelle rare volte in cui entrava in campo e sbagliava i cross. Pochi, invece, ricordano che Candreva fu lanciato in Nazionale da Lippi dieci anni fa, nel 2009, quando ne aveva 22 ed era un promettente trequartista nel Livorno. Da allora, tra alti e bassi, ha indossato 54 volte la maglia della Nazionale, ma soltanto grazie a Conte ha ritrovato applausi e un posto fisso.

A pochi metri di distanza, contro il Genoa si è confermato Gagliardini, capace di firmare il 2-0 e di procurare il rigore del 3-0. Anche lui sembrava una promessa non mantenuta e invece adesso, ad appena 25 anni, non può essere considerato una semplice alternativa a Sensi e Barella, ma un prezioso jolly, pericoloso negli inserimenti e nel tiro a rete.

Per rimanere in mezzo al campo, è impossibile ignorare la riscoperta del trentaquattrenne Borja Valero, non a caso elogiato da Conte: «Ho avuto grandi risposte anche da chi giocava meno e Borja Valero è l’esempio lampante». Nemmeno la sua professionalità, però, sarebbe sufficiente se non ci fosse chi la sa valorizzare e così anche per lo spagnolo i mormorii di un anno fa si sono trasformati in applausi. E infine, ecco il caso di Bastoni che a 20 anni sta strappando il posto a Godin, anche se a destra tatticamente lo sostituisce Skriniar. L’ultima dimostrazione che nell’Inter di Conte i gregari fanno rima con titolari.