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Cesar: “Il mio modello è Mancini: non guarda in faccia a nessuno. E’ tornato perché…”

Sabine Bertagna

Non ha dubbi Cesar, ex Lazio e Inter, quando deve pronunciarsi sul campione più impressionante con il quale ha giocato: “Senza dubbio Diego Pablo Simeone. Era un leader incredibile già in campo, non mi stupisco che adesso sia tra gli...

Non ha dubbi Cesar, ex Lazio e Inter, quando deve pronunciarsi sul campione più impressionante con il quale ha giocato: "Senza dubbio Diego Pablo Simeone. Era un leader incredibile già in campo, non mi stupisco che adesso sia tra gli allenatori più bravi del mondo. Siamo rimasti in ottimi rapporti, l'ho sentito spesso quando ha allenato a Catania. Lui è stato fondamentale per me, mi spronava tantissimo. Veniva e mi diceva: 'Oh, ma sei brasiliano? Fammelo vedere!'. Aveva tanto di quel carisma che era impossibile non fare quello che diceva." Ma i ricordi, affidati al sito di Gianluca Di Marzio, corrono anche all'Inter e alla "cosiddetta 'Banda Mancini', con la quale si giocava bene bene. All'Inter il più forte era Ibrahimovic".

Cesar ha 41 anni e allena. Il suo modello di allenatore? Scontato: "Sì, il mio modello è Roberto Mancini. Il bello è che non guarda in faccia nessuno, ma di lui mi piace tutto: il comportamento che ha avuto con i grandi campioni, la mentalità che riesce a dare ai suoi giocatori. Ha un metodo di allenamento particolare che gli ha permesso di ottenere grandi risultati. Se mi aspettavo un suo ritorno all'Inter?  Sinceramente sono rimasto stupito, l'Inter era in una situazione di grande difficoltà. Poi ho capito che ha ottenuto delle garanzie, se non arriverà in alto già quest'anno credo che nel giro di poco tornerà ad altissimi livelli. Chissà, magari se la squadra continua ad andare bene a gennaio potrebbe arrivare qualche altro giocatore. Sì, l'Inter può giocarsela fino alla fine".

E sui cugini rossoneri: "Non mi aspettavo un Milan così in difficoltà. Sinisa è un amico ed è molto preparato, so come lavora perchè, oltre ad averci giocato insieme, è stato anche il vice di Mancini quando ero all'Inter. Credo che per lui sia solo questione di tempo, poi certo, non basta quello che è stato fatto sul mercato. Vedi l'Inter? Ha cambiato più di dieci giocatori, mentre il Milan molti meno. Tutto questo non basta, quando alleni la Sampdoriabasta che stai nella colonna di sinistra della classifica, mentre quando sei al Milan devi stare al top. E' vero che c'è qualcosa che non va, ma purtroppo qui c'è una mentalità sbagliata. Dire che Mihajlovic sia in bilico mi sembra troppo prematuro, e poi questo Milan non è mica il Chelsea di Abramovich".