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Cesar: “L’Inter può vincere in breve tempo. Conte un fattore. Discontinuità? Può succedere…”

Le parole del doppio ex alla vigilia della sfida scudetto tra Lazio e Inter

Alessandro De Felice

Cesar Aparecido Rodrigues è uno dei tanti doppi ex della sfida tra Lazio e Inter. Il terzino brasiliano ha rilasciato un'intervista a ItaSportPress alla vigilia della gara dell'Olimpico, in programma domani sera.

"Non succedeva da tanto tempo di trovarle così in alto in classifica a questo punto della stagione. È davvero molto bello ed entusiasmante. È una partita attesa da entrambe le parti. Sono impressionato dal salto di qualità della Lazio in questa stagione, mentre la crescita dell’Inter non è inaspettata di per sé. Certamente non ci si aspettava subito questo grande rendimento. Sicuramente l’Inter punta a stare in alto, dati gli acquisti fatti per vincere in breve tempo. Avere Conte in panchina contribuisce particolarmente. Lazio e Inter sono due belle squadre che stanno vivendo momenti paralleli. Certo, i nerazzurri hanno mostrato un po’ di discontinuità nell’ultimo periodo, ma può succedere. La Lazio, invece, è in un momento straordinario: basta pensare che ha battuto anche la Juve. Insomma è un campionato inaspettato".

LOTTA SCUDETTO - "Il terzetto che si è creato al vertice è dovuto più a un calo della Juventus o alla crescita di Inter e Lazio? Valgono entrambe le cose. La Lazio è partita male perdendo con la Spal e pareggiando con Bologna e Verona. La Juve ha pareggiato con il Lecce e lo stesso è accaduto all’Inter. Ci sono tante componenti dietro a questa classifica. Possiamo dire che tutte e tre hanno vissuto un percorso parallelo. Credo che gli manchino sei o sette punti. La continuità di risultati e gli errori sono quasi gli stessi per tutte. È un bel campionato, senza dubbi".

CONTE - "Dietro questi risultati ci sono lavoro, personalità e la certezza di avere alle spalle una società solida. Un allenatore come Conte deve avere le condizioni giuste. Però è sicuro che faccia lavorare bene. Sono pochi gli allenatori che hanno questa forza. Pretendono perché sanno quello che possono dare. Alla Juve c’è già una mentalità simile, l’Inter doveva fare quel salto. È difficile fare bene sempre e ci sono rammarichi per partite sbagliate. Ma l’Inter ha una grande forza. Se c’è qualche affinità tra questa Inter e quella in cui ha giocato lei? Diciamo che avevamo un gioco diverso per caratteristiche dell’allenatore. Sicuramente mi fa piacere l’impostazione fisica e l’identità che Conte ha saputo dare".

RICORDI - "Sono due squadre rimaste nel cuore. Ricordo con piacere gli scudetti con l’Inter come le vittorie alla Lazio della ‘banda Mancini’. Ci chiamavano così perché eravamo come una musica. Sono onorato di aver vissuto momenti importanti con queste squadre. Mi hanno fatto anche maturare. Quando non ero al massimo all’Inter, Mancini giustamente non mi ha guardato in faccia e ha deciso di lasciarmi ai margini. Sono passaggi che ti fanno crescere o ti buttano giù. Nel mio caso, mi ha fatto maturare e mi ha reso migliore perché ho capito tante cose".

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