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Fotogramma tratto da Pressing (Italia 1)
Graziano Cesari è l'ex arbitro moviolista di Pressing, programma di Italia1, ha parlato dell'arbitraggio di Marani nel derby. «Un arbitro ha credibilità quando resta sul pezzo e lui non è rimasto sul pezzo provocando le proteste di entrambi le squadre. Il fallo non visto su Lautaro che apre le braccia c'è e lui perde di credibilità. Anche nella corsa tra Lukaku ed Hernandez non fischia, si lamentano i due allenatori, è l'attaccante nerazzurro che trattiene per primo il giocatore rossonero. Si crea nervosismo. Poi arriva il mancato rosso a Kessie. Il milanista prima colpisce Barella, il giallo arriva in ritardo. Arriva poco dopo l'episodio su Hakimi: il milanista è in ritardo, l'arbitro non fischia mai ma è punizione, ed è grave. Da giallo, anche da rosso perché va direttamente sulla caviglia».
Le spiegazioni sul rigore non dato a Lukaku: «Se il Var avesse rivisto questo episodio probabilmente avrebbe confermato la decisione ed era rigore perché Donnarumma travolge col corpo il piede sinistro dell'attaccante. Ma il Var vede un fuorigioco. Il pallone schizza da Kjær a Lukaku ma non è una giocata, è un rimpallo. Romelu è punibile perché fa interferenza, va verso il pallone nonostante la deviazione di Kjær. È un'azione di gioco complessa. C'è differenza tra giocata e tocco. La giocata è di Romagnoli, poi c'è il tocco di Eriksen, il tocco di Kjær e l'interferenza è quella di Lukaku che va a giocare il pallone. Non c'entra la volontorietà del danese, il tocco di valutazione si fa sugli avversari».
(Fonte: Pressing)
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