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Inter o Milan contro Manchester City o Real Madrid. Sarà una finale diversa per valori tecnici, ma anche economici. Da una parte chi ha la possibilità di spendere e comprare e investire. Dall'altra chi deve stare attento ai bilanci e deve cogliere le occasioni sul mercato.
"All’Ataturk Olympic Stadium, destinazione finale della Champions 2023, si incontreranno due sfidanti molto diverse. Il carico di Real e City è decisamente più consistente per monte ingaggi e valore della rosa: tutta l’Inter guadagna poco meno della metà del Real Madrid. Il Milan viaggia ancora più leggero: gli stipendi rossoneri sono quasi un terzo di quelli del Real e meno della metà di quelli del City", riporta La Gazzetta dello Sport.
Non si vola alto solo con i soldi. Inter e Milan hanno seguito un’altra via, per scelta e per necessità: hanno seguito un progetto tecnico, un’idea finanziaria, una strategia di mercato. L’Inter ha puntato sull’esperienza: ha risparmiato sui cartellini arrivando in anticipo sugli svincolati (da Onana a Calhanoglu), potendosi permettere di essere più generosa sugli ingaggi. L’obiettivo per il prossimo anno è riequilibrare i due pesi: investire sui cartellini di giocatori più giovani con buste paga meno impegnative. Un percorso già intrapreso: l’anno scorso la quota stipendi toccava i 149 milioni lordi, quest’anno è scesa a 132 e nel prossimo si abbasserà ancora.
"Un piano che ha permesso all’Inter di mettersi alle spalle il Barcellona nel girone e poi di prevalere su Porto e Benfica. Il Milan ha eliminato il Tottenham, esponente della ricchissima Premier. Real e City, altre due semifinaliste, spendono con criterio e incassano tanto: ricavi possibili grazie a iniziative commerciali, stadi e diritti tv. Un’altra distanza che l’Italia vuole colmare", chiude Gazzetta.
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