Continua l'inchiesta Prisma sulla Juventus e arrivano ogni giorno nuovi dettagli sulla vicenda. Scoperta una chat whtasapp in cui si parla della manovra stipendi e della firma di Cristiano Ronaldo.
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Juve, gruppo whatsapp per gli stipendi: “Ronaldo ha firmato” la famosa carta segreta
"Avevano un gruppo ristretto su WhatsApp. E già il nome era indicativo: «Manovre stipendi 20-21». Tanti i messaggi scambiati tra i dirigenti della Juventus, ma i fari si accendono per quelli su Cristiano Ronaldo. Così adesso, nelle mani dell’accusa, c’è persino il giorno e l’ora in cui il bomber avrebbe firmato la famosa carta «che deve rimanere segreta», quella relativa ai 19 milioni di stipendi arretrati che dovrebbero ancora essergli pagati", spiega Repubblica.
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"Gli investigatori che hanno continuato, fino all’ultimo, a indagare sui conti della Juventus, hanno analizzato il telefono dell’avvocato Cesare Gabasio, tra gli imputati all’udienza preliminare che si apre lunedì. E hanno scoperto che il legale aveva scambiato messaggi inequivocabili con Federico Cherubini e il suo braccio destro, Paolo Morganti. «Il primo pronto a firmare è Cristiano» scriveva il 20 aprile 2021 nella chat di gruppo. Non tutti i calciatori, davanti alla prospettiva di vedersi — per la seconda volta — differire il pagamento degli stipendi, erano stati d’accordo. Mentre la prima manovra, col piombare del Covid, aveva coinvolto tutta la squadra, l’anno dopo c’era stato anche chi aveva rifiutato la nuova proposta. Ma evidentemente, secondo l’accusa, non è stato così per il campione portoghese che sarebbe stato tra i primi ad accettare".
"Tre giorni dopo, da quanto emergerebbe nella chat, è infatti già tutto fatto. Lo comunica, sempre in quel gruppo, Morganti: «Cristiano ha firmato » scrive infatti alle 13.42 il dirigente che si sarebbe trovato alla Continassa. Un minuto dopo aggiunge un dettaglio importante: «Ha una copia di tutti i documenti». E alle 13.44, Cherubini gli replica: «Bene!». Assistito dagli avvocati John Shehata e Salvatore Pino, Ronaldo è l’unico calciatore che la procura non è riuscita a sentire come teste nonostante la rogatoria, quand’era al Manchester United. I legali avevano fatto sapere che CR7 non avrebbe avuto «in mano alcuna documentazione relativa ai rapporti con la squadra italiana». Tanto che avevano poi fatto istanza per leggere gli atti dell’inchiesta e verificare l’esistenza di documenti attestanti la sua posizione di credito. Il sospetto dei pm Mario Bendoni e Marco Gianoglio è sempre stato che in realtà Ronaldo avesse in mano la propria side letter. La chat ora sembra sancirlo", chiude Repubblica.
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