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Chiambretti: “Scudetto? L’ha vinto il Milan e l’ha perso l’Inter. Mou e la Roma…”
Intervistato dal Corriere dello Sport, Piero Chiambretti ha annunciato l'addio a Tiki Taka:
Fine stagione, Piero Chiambretti in tv com’è andata?
«Il sottoscritto è contento. Il mondo va a rotoli e le maggiori soddisfazioni le ho ritrovate sul lavoro piuttosto che nella vita reale. Sono scommesse, come nello sport, che si vincono con determinazione e passione. Contro tutti e tutto, ho fatto il programma che volevo con i risultati che volevo».
Ha rimpianti?
«Andare in onda troppo tardi non ha aiutato, il programma avrebbe meritato un orario più protetto e meno periferico. Di solito gli ospiti sono una mancanza di idee e non è il nostro caso, quelli che ci sono stati, nonostante l’orario, li ringrazio».
Che campionato è stato?
«Bello e pazzo, come spesso si dice per il football solo che stavolta sembra sia vero. I pronostici sono saltati. Io giornalista non sono e ho trovato singolari le dichiarazioni dei giornalisti costretti a rimangiarsi quello che avevano previsto. Non restava che riderci sopra».Gioco scolastico.
«Nessuna delusione vera. La cla ssifica finale ha rispettato i valori di quello che si è visto in campo. Non c’è stato, come dire, il senso del biscotto. Le partite sono state vere, poi, ovvio, il pallone è rotondo e le teste quadrate».
È diventato buono…
«No, no, mi ha deluso il Var perché ha spostato qualche partita. Da tifoso del Toro posso dirlo almeno in due casi che, però, non hanno influito sulla nostra posizione in classifica. In Europa non ci saremmo arrivati comunque».
Lo scudetto giusto così?
«L’ha vinto il Milan e perso l’Inter».
Le milanesi sono tornate?
«Già dallo scorso anno in realtà. Però sì, la Milano sportiva si è organizzata. Ha aperto un ciclo che non credo finirà il prossimo anno e per le altre sarà più difficile. Milano non scherza».
La Conference vinta dalla Roma è una coppetta?
«L’ho sentita dire: è una sciocchezza. È una Coppa internazionale di nuova generazione ed è bello e importante che l’abbia vinta una squadra italiana, cosa che non succedeva da tempo. E poi partecipare è importante ma vincere lo è ancora di più».
Vincere aiuta a vincere anche gli altri, secondo lei è così?
«La vittoria della Roma ha portato entusiasmo alla squadra e speriamo alle altre. Vorrei fosse vitamina per la Nazionale».
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