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«È difficile vincere subito. La distanza dall'Inter è ancora notevole e anche i tifosi devono capire che sarà un anno di ricostruzione». Niente illusioni. Girogio Chiellini e la Juventus si preparano a tenere un profilo basso nella stagione che deve coincidere con il riscatto bianconero dopo la disastrosa annata 2009-2010. La formazione allenata da Gigi Del Neri si prepara ad esordire nei preliminari di Europa League. Giovedì, in Irlanda, è in programma la sfida d'andata con lo Shamrock. Non proprio un big match. «È una settimana che lavoriamo bene e ci sono tutti i presupposti per fare una buona stagione. Sarà un anno di sacrificio, dovremo ripartire da zero e ricostruire dalla base, ma è normale dopo quanto accaduto lo scorso anno», dice Chiellini. «È finito un ciclo dirigenziale, qualche giocatore è già cambiato, si punta a rinnovare tanto ed è normale che ci voglia tempo», aggiunge fotografando la situazione. «Tre anni fa avremmo sperato di essere a un altro livello, lo scorso anno credevamo di poter fare bene e vincere qualcosa, ma sappiamo com'è andata. Ora è giusto fare esame di coscienza, capire dove abbiamo sbagliato e lavorare per migliorarci», osserva ancora. In estate si parla sempre di obiettivi. «Realisticamente, guardando lo scorso anno diventa difficile poter vincere subito. La distanza dall'Inter è ancora notevole e anche i tifosi devono capire che sarà un anno di ricostruzione. Un anno zero, per molti aspetti e dire oggi che si può vincere lo scudetto sarebbe illuderli», dice senza mezzi termini. «L'obiettivo realistico credo sia la qualificazione alla Champions e il fatto di non parteciparvi quest'anno ci dà molto fastidio», prosegue. «Dovremo ricostruire il gruppo e la squadra e questa si formerà solo partita dopo partita e allenamento dopo allenamento. Stiamo imparando quello che vuole il mister, ma ci manca ancora moltissimo è stato lui il primo a dircelo in maniera molto schietta». La svolta tecnica ha già lasciato il segno. «Del Neri sta portando le sue idee, cosa che ha sempre fatto anche nelle altre squadre che ha allenato. Stiamo cercando di apprenderle e di ritrovare quella compattezza che ci è mancata lo scorso anno, mentre negli anni precedenti, era stata il nostro più grande pregio», spiega Chiellini. Tra gli uomini in cerca di riscatto, spiccano i brasiliani Diego e Felipe Melo. «A questi livelli un giocatore non può cambiare la squadra, ma è la squadra che cambia le prestazioni di un giocatore. Anche Messi non è riuscito a vincere il Mondiale… se la squadra gira, anche Diego farà bene», dice Chiellini. «Melo -aggiunge- mi è parso tranquillo. Dopo un pò di tempo tutto passa e lo dico con cognizione di causa, perchè anche se in maniera diversa ho vissuto anche io in prima persona una grossa delusione in Sudafrica. Bisogna superarle e ripartire». In pieno mercato, anche il nome di Chiellini è stato associato a squadre diverse dalla Juventus. «Che si parli è normale, ma non ho mai pensato di andare via e la società me lo ha confermato. Non mi sono mai sentito in vendita anche se fin quando non si parla di persona qualche dubbio può rimanere. Sin dal primo confronto c'è stata subito sintonia, sia con la dirigenza che con lo staff tecnico. Sono ottime persone e il primo approccio è stato molto positivo con tutti», dice il difensore, che potrebbe rinnovare presto il contratto. «Io sono tranquillissimo e sto dando il massimo. Già giovedì c'è un impegno importante, che se sottovalutato porterebbe rischi cui non voglio nemmeno pensare. Poi ci sarà l'incontro con il direttore, ci si potrà mettere una settimana in più o in meno, ma un accordo si troverà. Io sono legatissimo a questa società, a questo tifo e a questa città», dice cancellando i dubbi. «Sono arrivato che ero un bambino, avevo poco più di 20 anni, e sono diventato uomo e cresciuto come calciatore. Credo di rimanere qui ancora molti anni, anche se non posso promettere nulla, perchè dipenderà anche dalla società, ma credo che la volontà sia la stessa da entrambe le parti».
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