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L'attaccante del Chievo Verona Riccardo Meggiorini, uscito dalla giovanili dell'Inter, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport, nel corso della quale ha rivelato le sensazioni e le emozioni della sua esperienza in nerazzurro: «Ero in ritiro a Bologna con la Primavera quando il team manager mi avvisò: “Preparati, Recoba e Vieri non ce la fanno: vai a Cagliari con la prima squadra”. Il giorno dopo giocai, ma successe tutto talmente di corsa che non riuscii nemmeno a capire quello che era successo».
Come era arrivato all’Inter?
«Con un provino contro la Juve. Feci gol su punizione, non la mia specialità. Era destino».
È ancora legato a qualcuno del mondo nerazzurro?
«Il primo contratto l’ho firmato con Ausilio. Rivedo sempre volentieri il direttore, una figura importante per la mia crescita. Poi, se continuo a vederlo, vuol dire che gioco ancora in A...».
L’Inter è tra le sue vittime preferite in Serie A.
«Una coincidenza e spero di non fermarmi ai tre gol».
Porta la maglia numero 69, nella smorfia il “sottosopra”: come si ribalta la stagione del Chievo?
«Dobbiamo centrare la prima vittoria per accorciare il distacco e tenere vivi i giochi».
Però con Di Carlo si è già vista un’inversione di marcia.
«Ha cambiato la mentalità, dando fiducia a tutti e trattando giovani e veterani allo stesso modo. E ha ricompattato squadra e ambiente».
Non a caso sono arrivati anche pareggi contro le big.
«Quando sei ultimo e riesci a fermare il Napoli e la Lazio non solo chiudendoti in difesa capisci che sei sulla strada giusta».
Lei conosceva già Ventura dai tempi di Bari. In cosa l’ha trovato diverso nella parentesi al Chievo?
«In realtà era sempre lo stesso. E noi ci credevamo molto, lo abbiamo seguito dal primo giorno. Poi evidentemente qualcosa non andava in lui e le dimissioni ci hanno sorpreso».
Beh, comunque è arrivata la scossa: 5 gare senza sconfitte.
«Stiamo trovando forza nelle prestazioni e nel lavoro, nelle parole di Di Carlo che sono uno stimolo a dare il massimo. La squadra è viva, ha delle linee guida precise. Dobbiamo solo ottenere la prima vittoria».
Troppo ambizioso pensare di battere l’Inter?
«Sarebbe un grande regalo di Natale. L’Inter è fortissima ma noi con le big ci esaltiamo (oltre a Napoli e Lazio, pari anche in casa della Roma, ndr). Dobbiamo sapere soffrire e sfruttare le poche occasioni che ci concederanno».
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