-Com'è il Chivu allenatore?
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Chivu: “Ajax? Ci sono stati contatti. Inter può ancora lottare per lo scudetto. Con Inzaghi…”
Ho iniziato 6 anni fa con l'Inter. Ho fatto passi graduali. Dall'Under 14 fino alle Primavera. L'Under 14 l'ho ritrovata dopo 5 anni con 9 giocatori che erano partiti con me nell'Under 14. Sono un dittatore democratico come allenatore. Mi piace essere rigido con le regole ma anche abile nel capire dove devi mollare la corsa. Soprattutto quando lavori con i giovani. Sto aspettando di capire com'è allenare i grandi. Sono molto aperto nel dialogo, nell'imparare, uscire dalla zona comfort. Non mi affido solo a quello che so. Mi piace prendere rischi e creare un po' di caos ordinato nel portare avanti la mia metodologia. Non pensavo di fare l'allenatore. L'Uefa mi assunse come Osservatore Tecnico per Champions e Europa League. A quel punto decisi di andare a Coverciano. Ho accettato la sfida dell'Under 14 dell'Inter. Da lì è iniziato un percorso diverso rispetto a quello che mi ero immaginato. Pensavo più di fare il dirigente e viaggiare di più.
-Fabbian e Casadei?
Fabbian è cresciuto con me. Under 17, 18 e Primavera insieme. Sono contento di vederlo in Serie A a Bologna dove viene valorizzato. Ho sempre creduto nelle sue qualità fisiche e nella sua predisposizione al lavoro. Un giovane ambizioso, anche sbagliando, che voleva migliorare, portare avanti il suo sogno. L'anno in B lo ha aiutato. Ha giocato tanto e fatto gol. Anche con me si inseriva. Un 8 di inserimento. Ha sempre avuto questo bel vizio di credere in ogni pallone in area di rigore. Casadei? Era capocannoniere della Primavera da centrocampista. Insieme a Fabbian costruivano una coppia di interni strutturati, con gamba. Era un piacere lavorare con loro. Spero di vederli nella Nazionale maggiore. La scelta di Cesare di andare all'estero lo ha fatto maturare nelle difficoltà. I frutti li vedrà più avanti, ne sono certo. E' un giocatore forte, completo, farà una grande carriera.
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