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Chivu: “Ajax? Ci sono stati contatti. Inter può ancora lottare per lo scudetto. Con Inzaghi…”

Eva A. Provenzano Caporedattore 

Nel calcio di oggi, forse. Prima era diversa l'impostazione, nel calcio di oggi mi sarei trovato a sfruttare le mie qualità tecniche e di lettura. Il braccetto l'ho fatto con Capello a Roma, quando si era scelto di giocare con Gasperini in quei tre mesi di quella stagione. Per farmi fare il progetto però mi dovevi convincere. La superiorità non esisteva all'epoca e ti sgridavano se partiva, ti facevano fare le preventive. Gasp ti dava più libertà. Se mi sganciavo mi urlava Samuel da dietro: "Dove vai?", ma anche Cambiasso: 'Ma stai lì, ma dove vai?". Quando vedevamo Lucio partire in tre tornavano dietro a fare le preventive. 

-Più punizioni avresti voluto tirarle? 

Ne ho fatto qualcuno di gol così ma mi sono poi rotto il collaterale e per andare a colpire le dieci punizioni a fine allenamento facevo più fatica. Non è stato più come prima dopo essermi fatto male. 

-Ti saluta Pazzini...

Pazzini ci ha fatto vincere il Triplete e lo abbiamo sempre ringraziato. 

-C'è un Chivu nel calcio di oggi? 

A me piace Calafiori, ho visto che è mancino, è cresciuto molto. Nelle difficoltà avute al Bologna è migliorato parecchio ed è diventato un giocatore forte, è messo meglio di me, è più alto e strutturato ed è fondamentale ad oggi. Mi piace anche William Saliba dell'Arsenal.

-Rodri pallone d'oro?

Mi piace come giocatore, ha conoscenza del gioco. Sa fare tutto e detta i tempi del Manchester City. E' stato toccante vederlo emozionato e in stampelle alla premiazione. Ci sarà sempre polemica sui riconoscimenti così importanti. Sarebbe interessante aggiungere alla giuria per la votazione qualche ex pallone d'oro". 

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