-Stai sentendo De Rossi?
ultimora
Chivu: “Ajax? Ci sono stati contatti. Inter può ancora lottare per lo scudetto. Con Inzaghi…”
No, non l'ho sentito di De Rossi. Ho visto il papà con la Primavera ed era contento dell'approdo in panchina. Ma agli allenatori si deve dare tempo ed è un peccato, bisognava avere pazienza, anche perché sono arrivati giocatori all'ultimo e non hai tempo di prepararli al meglio e dargli i tuoi concetti. A volte il tempo nel calcio non ce l'hai e mi dispiace perché poteva anche andare in Champions, poi non è andata. Lo vedevo dentro il progetto e avere l'opportunità di allenare la squadra del cuore è fantastico.
-Totti che vuole tornare a giocare: ci credi?
Non credo. Fino a che non accade non ci credo. È impossibile. Non so quanto si allena e che fa, ma il calcetto tra amici non è la stessa cosa. I ragazzini volano. Giocavo ogni tanto in partita con l'Under19, hanno rispetto ad affrontarti, ho preso qualche colpo, il ritmo non lo puoi tenere. Il cervello dice sì ma il corpo non ti aiuta. Oggi il calcio è meno tecnica, è più completo, codificato, i dettagli fanno la differenza e c'è attenzione particolare a cosa accade fuori tra le analisi dei dati fisici e non soli, nutrizione. Ai miei tempi il nutrizionista se veniva nello spogliatoio lo mandava via. Il calciatore di oggi queste cose le rispetta.
-Cosa non sta funzionando alla Roma?
Se non sei dentro non riesci a capire. Ma tre allenatori in otto mesi è una risposta. Non è mai semplice dare continuità, i risultati non nascono a caso, serve coerenza, pazienza. Poi sono arrivati tanti giocatori e bisogna capire la realtà dove lavorano. Non è semplice Roma come piazza, serve tempo per inserirsi, è un ambiente particolare, ma bello allo stesso tempo.
-Più particolari derby di Milano o di Roma?
Sono tutti e due belli, faccio fatica a scegliere, non scelgo pubblicamente almeno. A Roma mi colpì il primo derby i fumogeni, la Polizia che sparava fuori e tu dovevi fare riscaldamento con le lacrime. Ho giocato anche il derby sospeso, ma lì succedeva qualcosa fuori dallo stadio sempre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA