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Intervenuta ai microfoni di Repubblica, Evelina Christillin, membro dell'Uefa e della Fifa e nota tifosa della Juventus, ha parlato così in vista della gara di questa sera tra i bianconeri e l'Inter: «Andare allo stadio mi sembrerebbe un'intrusione in un momento in cui ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, direi».
Si sentirà l'assenza dei tifosi, stasera?
«Ultimamente all'Allianz Stadium il tifo non era proprio così appassionato: non voglio far polemica con nessuno e ritengo sacrosanta la pulizia fatta dalla Juventus e dalle forze dell'ordine in curva. É una constatazione».
Chi sarà più penalizzato?
«Il calcio in generale. In questo momento non si può fare altro, non abbiamo alternative se non vogliamo bloccare tutto. L'Atalanta giocherà a porte chiuse a Valencia, la Juve con il Lione anche: non si può bloccare tutto, sarebbe un segnale ancora più preoccupante».
Una decisione arrivata dopo tante polemiche e tanti cambi di direzione, non trova?
«Sarebbe stato meglio evitare questo balletto in cui il Governo non c'entra, c'entra solo la Lega Calcio con le sue lotte intestine. Non c'è niente di peggio dello "stop and go", sarebbe stato meglio decidere per le porte chiuse subito. Non è stato un bello spettacolo per nessuno, tantomeno per la credibilità del nostro calcio».
«L'approccio dell'Italia è stato corretto, l'Istituto Superiore di Sanità e il Governo hanno avuto un atteggiamento responsabile e trasparente. L'Italia spicca per quantità di controlli. Sono sicura che non abbiamo più degli altri, li abbiamo solo trovati. Spiace per l'atteggiamento a volte disgustoso di altri Paesi dal punto di vista della comunicazione».
«Non posso aggiungere nulla, così come il presidente Gravina, che ho visto in questi giorni. Non siamo noi a decidere, ma il Presidente del Consiglio e l'Istituto Superiore di Sanità. Gravina ha fatto bene ad essere ipotetico».
In caso di fine anticipata, chi sarebbe campione d'Italia?
«Non si potrebbe assegnare il titolo perché non sarebbe regolare. Non siamo a metà del girone di ritorno. Con questo stato di cose non sarà comunque un campionato come tutti gli altri».
Vede luce in fondo al tunnel?
«Certo, guai a non vederla. Sono stata felice di riaprire il Museo Egizio, abbiamo meno visitatori ma le presenze confermano che le persone hanno voglia di normalità. Per me la luce non si è mai spenta».
Come cambierà il mondo del calcio dopo il Coronavirus?
«Non credo cambierà molto, i controlli ci sono già per chi gioca».
«La stagione è ancora molto lunga e ci sono ancora molte partite importanti da giocare, con il calendario internazionale che attende Juventu e Inter, ma non la Lazio, che è in piena corsa per il titolo. Quella di stasera sarà una partita tosta come sempre, ci sono questioni che esulano dal campo. Conte, il mio amico Marotta: sono avvenute tante cose dentro e fuori dal campo, le polemiche ci sono state e si arriverà con il dente avvelenato da una parte e dall'altra».
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