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Un Adrianopiù intimo. Un ragazzo che rifugge dalla fama, dalla luce dei riflettori, per rifugiarsi nelle sue radici, nei profumi del suo quartiere e dei suoi amici. Cicinho, intervistato da ESPN, ha raccontato il suo connazionale, che i tifosi dell'Inter non hanno mai dimenticato. L'Imperatore, come lo chiamavano a San Siro. Un soprannome che, in qualche modo, Adriano ha sempre rifiutato:
"Ciò che mi ha colpito di più di Adriano è stato il fatto che pensava di essere un ragazzo normale. Aveva in mente che era nato a Vila Cruzeiro ed era diventato 'l'Imperatore', ma che, nella sua mente, poteva camminare scalzo per la strada. Questo soprannome gli è stato messo addosso dalla gente, dalla stampa... Ma non si è mai sentito così. Pensava di essere una persona normale. Non ha accettato questa visione delle persone in relazione a lui. Adriano mi ha sempre detto che aveva bisogno di stare con i suoi amici d'infanzia, nella favela in cui era nato, perché lì era solo Didico, solo un ragazzo normale tra tanti altri. Adriano preferisce stare con i suoi amici, con la sua famiglia e lontano dal clamore. Non si vede come 'Imperatore', ma come 'Adriano da Vila Cruzeiro'. Dio gli ha dato il dono di giocare a calcio per far uscire la sua famiglia dalla favela, ma ciò non significa volesse abbandonare le persone con cui è cresciuto. E non l'ha mai fatto. È un ragazzo che non è stato influenzato dalla fama. E questo è degno di tutti gli elogi".
(Fonte: ESPN)
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