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Sono destinate a far discutere le (presunte) dichiarazioni rilasciate da Jorge Sampaoli, attuale ct dell'Argentina, rilasciate ad alcuni giornalisti nel 2015, ai tempi in cui era ancora alla guida della Roja. Secondo quanto riporta il quotidiano cileno Las Ultimas Noticias, Sampaoli si lasciò andare a dure critiche nei confronti dei giocatori del Cile, ritenuti un gruppo festaiolo, con problemi di tenuta fisica e mentale, governato da clan e ormai giunto al capolinea. Frasi che suonano come una previsione del disastro dell'ultima settimana, con Sanchez, Vidal e compagni che non sono riusciti a conquistare un posto per Russia 2018 nonostante una situazione di classifica più che favorevole a 90 minuti dalla fine delle qualificazioni mondiali: "Ci sono giocatori che non hanno più nulla da dare. Edu Vargas ogni volta che lo vedo sta sempre peggio, Mati Fernandez non è più al livello che ci si aspetta da un giocatore da Nazionale, Pinilla pensa solo alle feste quando lo convoco. Nessuno di loro può affrontare delle gare eliminatorie come quelle che ci aspettano. Vidal? Per lui ci vuole un medico specialista. Gli piace bere e non si controlla. Quando tornammo indietro in aereo da Lima mi chiese di poter aprire una birra che aveva comprato in aeroporto. Gli dissi di no, che sarrebbero veuti dirigenti e altre persone, ma lui e altri si presero una bottiglia di whisky. Medel? Ama divertirsi, ma non beve più. Sanchez? A volte si mette le sue cuffie, si siede e mangia da solo, senza parlare con nessuno. Bravo? La fascia da capitano gli è stata data da altri, dalla "Banda Pitillo" (formata da Jara, Vidal, Beausejour, Valdivia e Pinilla), che comanda il gruppo. Se continuiamo in questo modo e non facciamo dei drastici cambiamenti sarà difficile per il Cile raggiungere il Mondiale in Russia". Parole dure, che seguono le accuse della moglie di Bravo e di tutta la stampa cilena, fortemente critica verso un gruppo che più volte in passato ha dovuto registrare problemi disciplinari.
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