L'Inter dovrà cercare in qualche modo di soffocare il possesso del City e le fonti di gioco di Guardiola. Compito non facile
Saranno tanti i duelli che decideranno la partita di questa sera. L'Inter dovrà cercare in qualche modo di soffocare il possesso del City e le fonti di gioco di Guardiola. Compito non facile, ma i nerazzurri hanno le qualità per poter mettere in difficoltà gli inglesi. Queste l'analisi dei duelli decisivi secondo La Gazzetta dello Sport
HAALAND-ACERBI
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"Molto ci saremmo aspettato, non che il 35enne Francesco Acerbi, di fatto un “esodato” della Lazio, si sarebbe misurato, in una finale di Champions, con il centravanti giovane più forte del momento, il 22enne Erling Haaland. Acerbi riversa in questi 90’ una storia personale complicata, il superamento di una malattia, il tumore a un testicolo, che l’aveva colpito in prima e in seconda battuta, con recidiva. Inzaghi lo ha chiamato a sé perché aveva bisogno di un difensore di fiducia, che conoscesse i suoi codici. Acerbi, nella Champions, ha brillato nei duelli aerei, ne ha vinti 26 su 46: nessuno ha fatto meglio. Haaland ha segnato 12 gol e sembra che sia “troppo” per chiunque. Acerbi ha esperienza e ha vissuto di peggio. Non è un duello scritto e scontato come pare".
DE BRUYNE-CALHANOGLU
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"Kevin De Bruyne l’inafferrabile. È l’unico al quale Guardiola concede piena libertà di movimento, di posizione e di parola. De Bruyne comincia a destra, si sposta a sinistra e viceversa, attacca per vie centrali. È complicato definirne il ruolo, per convenzione lo definiamo trequartista, ma De Bruyne è di più. Nei suoi pencolamenti a destra, entrerà nella zona di competenza di Calhanoglu, però ce lo aspettiamo anche centrale dietro Haaland. Dal norvegese De Bruyne può ricevere sponde per il tiro. Calhanoglu dovrebbe essere il suo referente, se il turco partirà interno sinistro. E i due si incroceranno anche se “Calha” agirà come regista al posto di Brozovic, con Mkhitaryan mezzala mancina. L’armeno irradia dinamismo e tecnica veloce, antidoti buoni. In questa stagione De Bruyne ha servito 28 assist, certificato di pericolosità creativa. Calhanoglu gli oppone un dato all’altezza: nella Champions 2022-23 ha creato 11 occasioni su palla inattiva, nessuno come lui nel torneo".
STONES-LAUTARO
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"Stones è il giocatore ibrido, il difensore che si fa centrocampista e viceversa, una tapparella che si alza e si abbassa a seconda delle fasi. Pep ha visto giusto: tre gol e tre assist di Stones in stagione. Martinez, di mestiere attaccante, da aprile in poi conta 11 reti e 4 assist".