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Tra meno di un mese a Istanbul si troveranno di fronte due squadre che portano avanti una politica completamente diversa. Inter e Manchester City hanno raggiunto la finale di Champions League con un percorso agli antipodi e con risorse nettamente differenti. Ma questa è anche la dimostrazione che le idee talvolta pesano anche più dei soldi.
Lo scrive la Gazzetta dello Sport: "Il City che si presenta minaccioso a Istanbul ha una taglia tre volte superiore rispetto a quella dell’Inter, almeno considerando la somma dei singoli cartellini acquistati in questi anni: 885,8 contro i 296 milioni che sono serviti per assemblare la squadra di Inzaghi. Eppure i nerazzurri al risparmio, ma coraggiosi e fieri, sono l’esempio di una gestione differente e decisamente più virtuosa. Lì dove non ci sono sterline e petrolio, arrivano le buone idee.
Non è un caso che la somma di Onana, Acerbi, Calhanoglu, Mkhitaryan e Acerbi, quasi metà della squadra titolare, sia costata praticamente 0, se si esclude il milioncino di indennizzo alla Roma per il centravanti bosniaco. Certo, la compagnia è in là con gli anni e, con queste scelte è difficile seminare per la raccolta futura, ma l’arte del parametro zero ha portato a creare un istant team capace di stupire l’Europa".
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