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Per Francesco Coco, ex giocatore sia di Milan che di Inter, il derby rappresenta una partita «totalmente imprevedibile». Chi vincerà? «Sono due squadre in due momenti opposti: nel Milan, le idee di Montella si stanno concretizzando, la squadra vince con il cuore e con la grinta ma anche con una filosofia di gioco sempre più chiara. L’Inter è in burrasca, ha cambiato due allenatori in 4 mesi, vive nell’insicurezza. Insomma, il Milan ha più certezze tangibili, l’Inter le deve ancora trovare. I rossoneri sono in vantaggio, ma il derby è una partita a sé, sappiamo che le statistiche sorridono agli allenatori all’esordio e spesso capita che vince la squadra che sta peggio». Cosa cambia con Pioli in panchina? «Pioli è la scelta migliore che l’Inter potesse fare. È un allenatore con una personalità forte, preparato e sa far giocar bene le sue squadre, come ha fatto con la Lazio. Ma soprattutto è un uomo equilibrato e l’Inter in questo momento ha bisogno di equilibrio in campo e nello spogliatoio. Può essere l’uomo giusto».
Il giocatore determinante per l'Inter e quello per il Milan? «In un derby l’emotività e la personalità di Icardi potrebbero essere determinanti. Riesce sempre a motivare i compagni e sa mettersi la squadra sulle spalle nei momenti difficili. Ma non sottovalutiamo Joao Mario: tutte le volte che è entrato in campo ha saputo dare una marcia in più. Nel Milan saranno determinanti la duttilità di Bonaventura e la grinta di Lapadula. Non so ancora se giocherà lui o Bacca, ma l’ex Pescara è un giocatore di emozione, di sostanza e di carattere, uno che non molla mai, un giocatore perfetto per un derby».
Per chi tiferà Francesco Coco? «Per me il derby è una partita molto sentita, la guardo da tifoso: il mio cuore è milanista, tifo Milan da quando sono ragazzino, sono cresciuto con quella maglia per la maggior parte della
mia carriera. L’Inter è stata una parentesi importante, ma il mio cuore rimane rossonero. So cosa voglia dire giocare un derby e conosco quell’emozione unica: non la vivo più dal campo, ma è come se lo giocassi da casa».
(Libero)
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