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Colidio: “L’Inter un sogno, ma so come va nel calcio. Sui fratelli Carboni…”

Fabio Alampi

L'attaccante argentino, ceduto in prestito al Tigre a gennaio, ha parlato della sua esperienza in nerazzurro

Facundo Colidio, attaccante classe 2000 di proprietà dell'Inter attualmente in prestito al Tigre, nel mese di gennaio ha fatto ritorno in patria, in Argentina, con l'obiettivo di riscattarsi dopo diversi mesi difficili. Queste le sue parole, rilasciate in un'intervista a Olè: "Cosa mi è mancato dell'Argentina? Tutto. Famiglia, amici, cibo. Per questo mi sto godendo al massimo questo ritorno".

Perché hai deciso di tornare?

"Fin dalla prima chiamata di Diego Martinez, ero già entusiasta del fatto che mi avesse aperto le porte del club. Non è stata una decisione difficile. Sono arrivato e il gruppo mi ha accolto subito alla grande. Inoltre conoscevo già Manuel Roffo, con il quale ho giocato al Boca".

Eri una delle più grandi promesse del Boca: perchè hai deciso di andare all'estero così giovane?

"Qualsiasi giocatore ha l'obiettivo di andare a giocare in Europa. Inoltre, quando un club importante come l'Inter viene a cercarti, ti colpisce molto. Non volevo perdere quel treno".

Ripensandoci oggi, prenderesti la stessa decisione?

"Penso che non bisogna mai rimpiangere le decisioni prese. Ho scelto di andarmene e sono contento così".

Come è stato quel salto dal Boca all'Inter? Che tipo di club hai trovato quando sei arrivato a Milano?

"La verità è che per me è stato come realizzare un sogno. Il club ha una storia molto importante con gli argentini, è molto ordinato e poi la città è bellissima, non posso davvero lamentarmi di nulla".

Quando sei arrivato all'Inter eri considerato una delle più grandi promesse del calcio argentino. Per te è stato un peso o una motivazione?

"Di solito non mi curo troppo di leggere sul web o sui giornali, a prescindere che sia qualcosa di buono o di cattivo. Temo di poter essere influenzato dai giudizi esterni. Chiaramente so bene cosa si dicesse di me in quel periodo, ma per me era un fatto positivo, uno spunto in più per fare bene".

Come l'hai presa quando l'Inter ha deciso di non trattenerti in prima squadra?

"Ne stavamo già parlando. Penso che per giocare nell'Inter bisogna essere preparati a ogni livello, quindi ho preso la notizia con serenità. So come vanno le cose nel calcio. Gli anni in cui sono stato in Europa mi hanno aiutato a imparare e a crescere. La vedo così".

Scaloni adesso ha chiamato anche Franco e Valentin Carboni, che giocano nell'Inter: li conosci?

"Sì, naturalmente. Ho parlato con Franco e sono contento per entrambi, sono bravi ragazzi e grandi giocatori, se lo meritano. Sono stati convocati anche dalla Nazionale italiana, ma ogni volta che parlavo con Franco era molto entusiasta al pensiero di giocare con l'Argentina. Ovviamente ora è ancora più felice".