Lunga intervista concessa da Fulvio Collovati, doppio ex di Inter e Milan, al Corriere dello Sport in merito alla Supercoppa.
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Collovati: “L’Inter sta leggermente meglio. Lukaku? Mi lascia perplesso una cosa”
Collovati, cosa pensa di questo Milan-Inter in versione araba?
«Rispecchia il malessere del nostro calcio, che continua a pensare al dio denaro e non investe sul territorio e sui talenti. I bilanci si sanano puntando sui giovani e valorizzandoli, non certo andando all’estero a prendere i soldi con queste grandi occasioni. Io questa partita l’avrei vista a Milano, con lo stadio tutto pieno e i tifosi delle rispettive squadre. Sono un sentimentale, un sognatore, ma il problema è che il calcio ha finito di sognare già da un pezzo».
Venendo al match di stasera, dovrebbe preoccuparsi di più il tifoso milanista o quello interista?
«In questo momento della stagione per entrambe non c’è molto da esaltarsi. Le ho commentate di recente in Coppa Italia e come sappiamo non è andata benissimo. Forse l’Inter sta leggermente meglio, ma i problemi ci sono da entrambe le parti perché i rossoneri nel 2023 li vedo involuti e i nerazzurri fanno fatica a esprimere il loro gioco. Poi concordo sul fatto che il derby abbia un fascino a parte e stavolta c’è in palio anche una coppa da alzare».
A livello di atteggiamento che tipo di partita dobbiamo aspettarci?
«Soprattutto all'inizio ci sarà timore di scoprirsi, saranno i tatticismi a prevalere. Non prenderei come riferimento la Supercoppa spagnola di qualche giorno fa tra Real Madrid e Barcellona perché in Spagna hanno un’altra mentalità. Da noi i derby non sono quasi mai ricchi di gol. La finale del Mondiale è stata una bellissima eccezione, mi aspetto una sfida giocata all’italiana come da tradizione».
Ci sarà spazio per i grandi marcatori di questa sfida?
«Le coppie Lautaro-Dzeko e Giroud-Leao sono il meglio di ciò che le squadre possano offrire in questo momento. Però saranno decisivi anche gli assetti difensivi e i singoli duelli sul campo. Ai miei tempi il difensore si prendeva la responsabilità di marcare l’uomo, oggi il ruolo è cambiato e c’è meno responsabilità diretta nella marcatura».
Si è fatto un’idea sui malanni di Lukaku e su quanto può aver inciso il Mondiale?
«Il torneo in Qatar non credo abbia influito, anche Pogba ormai non gioca da una vita, ma sono situazioni da tenere distinte. Non so quali cure così specifiche siano necessarie, però lascia perplessi la tempistica di questi stop infiniti. Prima stavi fermo per sei o sette mesi a causa di una frattura importante, adesso basta una lesione al polpaccio o una contrattura. Sta diventando un’abitudine non facile da comprendere».
Quindi nessuna speranza per Milan e Inter di tornare a intravedere il Napoli in classifica?
«Questo scudetto possono perderlo soltanto i giocatori di Spalletti, ma se continuano così la vedo dura perché di fatto hanno sbagliato solo la partita contro l’Inter. I numeri sono spaventosi, in più hanno Osimhen come capocannoniere del campionato che tra l’altro non batte i rigori; hanno Kvaratskhelia che per me è il miglior giocatore della Serie A e hanno uno dei migliori difensori di tutto il torneo come Kim. La spina dorsale è solidissima».
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