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Collovati: “A Inter e Milan serve un nuovo stadio, ma San Siro non va abbattuto”

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L'ex difensore nerazzurro, rossonero e della Nazionale si schiera apertamente a favore del mantenimento del Meazza

Fabio Alampi

Fulvio Collovati, intervistato da Libero, è tornato a parlare del tema stadio e della questione San Siro: "Sono molto rigido su questo: come si fa ad abbatterlo?".

Collovati, se pensa al Meazza cosa le viene in mente?

"È parte della mia vita calcistica. Ho esordito a San Siro da raccattapalle a 11 anni, nel'68, l'anno in cui il Milan di Nereo Rocco vinse la Coppa dei Campioni. Era il sogno di un bambino. Poi, in quello stesso stadio, ho esordito in rossonero nel '76 e tre anni più tardi un altro esordio: quello con la maglia dell'Italia. Contro il Milan ho anche giocato l'ultima partita della mia carriera a Genova con la maglia del Genoa. Quindi…".

Quindi è un'eresia abbatterlo?

"Faccio un paio di esempi pratici. Il Bernabeu non l'hanno abbattuto ma lo stanno rinnovando, mentre a Londra ogni club ha uno stadio, sono pieni di stadi. Non capisco perché a Milano, ma anche a Roma, ci debba essere un solo impianto. Milano ha bisogno di due o tre stadi. Quanto a San Siro, non a caso è chiamato la Scala del calcio, proprio perché rappresenta la storia del calcio. Non è uno stadio, è un teatro. Giusto realizzare una nuova struttura innovativa e tecnologica ma non si abbatta il Meazza".

Cosa farne di San Siro con un nuovo stadio?

"Un museo, per esempio. Ma ci potrebbe giocare anche il rugby oppure potrebbe diventare lo stadio della Nazionale italiana. Lo hanno fatto a Londra con Wembley, non vedo perché non poterlo fare anche a Milano, la città più internazionale in Italia".

Il progetto della "Cattedrale" di Populous le piace?

"Non ho molte competenze dal punto di vista architettonico, certo è che si tratta di un impianto all'avanguardia che tiene conto delle esigenze e dell'accoglienza dei tifosi anche oltre la partita di calcio".

Quanto è importante per una società avere uno stadio moderno?

"Fondamentale per tutto il comparto degli sponsor. All'interno puoi farci di tutto, dal museo al ristorante, dal centro medico ai negozi. Per poter competere davvero a livelli internazionali si passa dallo stadio, che diventa un luogo dove poter passare una giornata. Il coinvolgimento del tifoso a 360 gradi fa la differenza".

Davvero, secondo lei, c'è il rischio che Milan e Inter possano andare a giocare fuori da Milano?

"Milan e Inter hanno tifosi ovunque. È più il tempo che si perde a parlare che non altro. Trovino tutti insieme un luogo dove fare lo stadio e stop alle polemiche. Per Italia '90, mentre ristrutturavano l'Olimpico di Roma noi giocavamo al Flaminio. Quindi non capisco tutto questo tira e molla. Sappiamo davvero complicarci la vita…".

C'è molto fermento tra i comitati cittadini, in particolare i Verdi…

"Milano è una città all'avanguardia, si è costruito Citylife a dimostrazione che quando c'è la volontà le cose si possono fare, e poi cadiamo nello sport. Milan e Inter hanno fatto la storia dello sport italiano ed è normale che abbiano uno stadio all'avanguardia come la città che

rappresentano".

Calcio giocato: chi vincerà il campionato?

"Lo scudetto resterà a Milano, non andrà a Napoli o a Torino. Non dico però se sarà Milan o Inter…".

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