Intervistato dal Corriere della Sera, Fulvio Collovati analizza il momento di Inter e Milan. Entrambe sono reduci da due sconfitte che vogliono dire addio sogni di scudetto. "Ma la situazione più critica è quella del Milan. Se non va la testa, non vanno le gambe. Il Milan deve recuperare fame e umiltà. L’anno scorso ha vinto perché tutti correvano, tutti difendevano, tutti attaccavano. Senza fuoriclasse, ma con un gruppo vero. Oggi molti sono seduti, il Mondiale si è fatto sentire, Giroud è stanco, come Hernandez. E Leao sbuffa".
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Collovati: “Skriniar? Certo sarebbe finita così. Inter, percepisco malcontento verso…”
Nel Milan tutti sono giustamente sotto processo. Anche Pioli?
—«Con lo scudetto ha dimostrato di essere un grande allenatore, ha avuto meriti enormi, ma forse dovrebbe tornare a essere un po’ più autoritario e un po’ meno accondiscendente in questa fase, dove troppi giocatori vanno per conto loro. Tatticamente, potrebbe giocare con un mediano in più. Ma la verità è che non ha tutta questa scelta…».
A differenza dell’Inter, che ha la panchina più lunga.
—«Anche qui il Mondiale è stato un problema: Dumfries e Brozovic oggi di fatto non li hai. Però la crisi nerazzurra, come dicevo prima, è diversa: perché la rosa è più ampia, c’è più varietà. Sul lungo periodo, fa la differenza».
Ma alla base dei guai nerazzurri, di questa mancanza di equilibrio, cosa c’è?
—«Sarà una mia sensazione, ma percepisco un po’ di malcontento da parte di alcuni giocatori verso l’allenatore, già dalla fine della stagione scorsa. Si vede al momento dei cambi, in alcune fasi della partita. Non aiuta».
Riprendere Lukaku è stato un errore?
—«In quel momento e a quelle condizioni sembrava un’ottima idea, non giriamoci intorno. Fin qui ha deluso, però non escludo che si sblocchi: è un grande attaccante. Certo, anche qui io avrei dato la priorità a una punta giovane…».
Ma il Napoli è davvero di un’altra categoria? Quanto invece è colpa delle rivali?
—«Il Napoli sta facendo una stagione super, merita questo scudetto anche per il gioco. Raggiungerlo è impossibile. A Salerno gli mancava Kvara e ha vinto lo stesso. Altro passo, altro ritmo. Realisticamente, Milan e Inter ora devono mettere la testa sul piazzamento Champions: oggi è il loro scudetto. Non centrare l’obiettivo sarebbe un fallimento clamoroso. Anche perché Lazio, Roma e Atalanta sono meno strutturate. Il quarto posto è un dovere, un obbligo».
Anche perché ballano un mucchio di soldi, almeno 40 milioni. Fondamentali per i rinnovi contrattuali, un’altra grana che accomuna le milanesi. Quanto sta pesando il caso Skriniar?
—«La difesa interista non rende come un anno fa. Questa incertezza ha finito per condizionare un po’ tutti, non solo lui. Ero certo che sarebbe finita così: quando girano certe cifre, l’esito è scontato».
(Corriere della Sera)
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