Rispetto all'organico affrontato dai nerazzurri nella passata stagione, i biancorossi hanno cambiato diverse pedine, sia sul rettangolo verde, che in panchina. Dopo tre giornate la squadra brianzola ha raccolto 2 punti.
COME È CAMBIATO IL MONZA
—Partendo dalla guida tecnica, il Monza ha rimpiazzato Raffaele Palladino, accasatosi alla Fiorentina, con Alessandro Nesta, reduce dall'undicesimo posto conquistato in Serie B con la Reggiana nella passata stagione.
I biancorossi hanno perso anche due pedine fondamentali come il portiere Michele Di Gregorio (passato alla Juventus) e Andrea Colpani (trasferitosi alla Fiorentina): oltre a loro, hanno lasciato Monza al termine dei prestiti anche i centrocampisti Jean Akpa-Akpro e José Machin, l'esterno Alessio Zerbin, il fantasista Valentin Carboni e l'attaccante Lorenzo Colombo.
La società brianzola, sul mercato, si è messa all'opera per cercare profili con l'intento di mantenere un organico e un sistema di gioco molto simili a quelli consolidati con Raffaele Palladino in panchina. Tra i pali sono arrivati in prestito Stefano Turati (Sassuolo) e Semuel Pizzignacco (Feralpisalò), a centrocampo Alessandro Bianco (Fiorentina) e in attacco Andrea Petagna (Cagliari). A titolo definitivo sono invece arrivati i trequartisti Daniel Maldini (Milan) e Omari Forson (Manchester United), oltre a Stefano Sensi (Inter) in mezzo al campo e Georgios Kyriakopoulos (Sassuolo) sull'out di sinistra.
In campo, nelle prime tre giornate di campionato, il Monza si è schierato con un 3-4-2-1 molto fluido nella trequarti, con uno dei due fantasisti che nel corso della partita sale ad affiancare l'attaccante portando il sistema a diventare un 3-4-1-2.
IL FOCUS OFFENSIVO
—Dopo un'estate di numerosi cambiamenti, il Monza sta ancora lavorando per trovare un'identità di gioco ben definita ed un equilibrio. In questo avvio di stagione però, due giocatori su tutti si sono messi in mostra: Kyriakopoulos e Maldini.
L'esterno greco è spesso chiamato in causa su più fronti del gioco, è dotato di gamba e lavora perfettamente con il trequartista di riferimento per mettere pressione sulla fascia sinistra. Fondamentale è stato sino ad ora il suo apporto in fase di costruzione, dove, da quarto, si abbassa sulla linea mediana composta da Pessina e Bondo per impostare il gioco, dimostrandosi dunque un tuttofare imprescindibile per la formazione di Nesta.
Il vero protagonista e forse giocatore più rappresentativo di questo inizio di stagione biancorosso è stato invece Daniel Maldini. Il fantasista lega il gioco del Monza, svolge un ottimo lavoro nel connettere il centrocampo al reparto offensivo e spazia su tutto il fronte regalando linfa alla squadra grazie a visione di gioco e creatività, oltre alla facilità nel concludere a rete.
Maldini solitamente è supportato da Caprari o Dany Mota sulla trequarti, mentre è Djuric (o Petagna) il riferimento più avanzato. I movimenti della punta lasciano ancora più libertà all'ex giocatore del Milan, che svolge un lavoro ibrido tra quello della mezzala e quello del numero dieci.
Nonostante degli ottimi presupposti, il Monza è all'ultimo posto in classifica per quanto riguarda gli expected goals creati con 1.22. La squadra, però, con il ritorno dall'infortunio di Milan Djuric, ha messo in mostra grandi miglioramenti nell'ultima partita prima della sosta, terminata 2-2 contro la Fiorentina.
Djuric, dall'alto dei suoi 2 metri, è uno dei giocatori più prolifici in Europa per duelli aerei vinti e svolge un lavoro fondamentale nel conquistare palla e difenderla per aprire spazi a giocatori rapidi nello stretto e creativi come Maldini, Caprari e Mota, oltre a essere una pedina di pericolosità rara nel gioco aereo offensivo.
IL FOCUS DIFENSIVO
—Al momento, solo quattro squadre (Juventus, Lazio, Fiorentina e Como) hanno concesso meno expected goals del Monza in Serie A. La squadra di Nesta ha sempre schierato Izzo e Pablo Marì, con un ballottaggio aperto tra Caldirola e Carboni per completare il reparto. Nonostante i braccetti nelle prime partite siano apparsi in difficoltà soprattutto contro esterni veloci, l'aiuto dei quarti Kyriakopoulos e Birindelli permette al fronte offensivo di avere più equilibrio.
Meno efficace è stato invece il lavoro della coppia Bondo-Pessina in fase difensiva, che ha visto troppo spesso lasciare libero accesso alle incursioni e conclusioni dei centrocampisti avversari. Il Monza sta ancora lavorando per trovare continuità all'interno dei 90 minuti di gioco e prolificità dal punto di vista offensivo, fattori comuni per una squadra che si è appena sottoposta a grandi cambiamenti.
I biancorossi dispongono però di pedine di buon livello, veterani da poter inserire a partita in corso come gli ex nerazzurri D'Ambrosio, Gagliardini e Sensi, giocatori di fantasia con le caratteristiche per poter creare grandi pericoli come Samuel Vignato e interpreti ancora tutti da scoprire come Alessandro Bianco, già con Nesta nella passata stagione alla Reggiana e Omari Forson, giocatore dotato di ottimo potenziale.
(Fonte: Inter.it)
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