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Intervenuto sul Giornale, Tony Damascelli ha commentato così le dichiarazioni di Commisso contro l'Inter:
"Rocco Commisso non è uno da chiacchiere e distintivi. Quando parla non conta fino a dieci, parte svelto, entra deciso, non sceglie l’arte della diplomazia e del compromesso, è un italiano verace che non si preoccupa affatto di quello che le sue parole possano provocare e scatenare. Perché il mondo del football è una cosa diversa dalla politica, il calcio coinvolge il tifo e questo non accetta
promesse e nemmeno trucchi, se si attacca il presidente degli Stati Uniti si possono riscuotere applausi e riverenze ma se ti azzardi a prendere di mira un calciatore, un allenatore o addirittura una squadra con il club appresso allora il vulcano erutta. Commisso ha ribadito la sua denuncia contro l’Inter però senza mai nominarla nel suo sfogo o arringa. Ha parlato di insolvenza, di campionato e di scudetto falsato. Sulla sostanza, Commisso ha ragione. Non soltanto l’Inter è sull’orlo, anzi oltre, la crisi finanziaria, altri club della serie A vivono sofferenze clamorose, basti controllare i conti della Juventus, della Roma, del Milan per comprendere quale sia la situazione dell’essere del nostro football".
"Ma Commisso sbaglia quando usa il revolver nelle sedi a rischio, come la stampa che lui ha offeso ripetutamente. Sarebbe opportuno rivolgersi a qualche giudice, sporgere denuncia, smascherare presso le sedi istituzionali, Lega e Federazione, i responsabili di tali azioni. Le sue parole vere assumono però una violenza pericolosissima in un clima che non ha bisogno di ulteriori sollecitazioni. La Fiorentina è in buone mani ma queste non pensino di prendere a pugni gli avversari, non è necessario che Rocco Commisso “fazzo ’a job d’o Bronx”, ci faccia vedere come è un italiano del Bronx. Se questo calcio è falso e falsificato, faccia un passo avanti e, con i documenti ufficiali e non con le voci di bottega, tolg0 la maschera a chi ha bluffato e continua a bluffare".
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