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Da il Giornale l'analisi sulla cessione dell'Inter ai cinesi, che in meno di 4 mesi hanno messo completamente le mani sulla società nerazzurra: "In meno di 4 mesi sta chiudendosi un’operazione che sul versante milanista va avanti da un anno senza arrivare a compimento. Ma una spiegazione c’è: Thohir ha sempre avuto intenzione di vendere, soprattutto da quando ha dato mandato alla Goldman Sachs di trovare un acquirente, Berlusconi no. Ci guadagnano tutti, in particolare i tifosi nerazzurri che potranno contare su una proprietà solida e ricca «pronta a investire un miliardo di euro nel club», ha detto il vicepresidente della Camera di Commercio Italia-Cina a Telelombardia.
Il Suning Commerce Group, che rileverà le azioni attraverso una sub-holding, vanta un fatturato di oltre 17 miliardi e il 20% del mercato nazionale nel campo dell’elettronica. Di recente
ha anche creato un centro di ricerca nella Silicon Valley con l’obiettivo di aprire un varco negli Stati Uniti. Per questa ragione ha accettato di cedere il 20% delle sue quote al gruppo Alibaba, leader nel commercio elettronico, per 4,6 miliardi di dollari.
Cosa volete che sia investirne una piccola parte nel calcio? Il suo proprietario, secondo la rivista Forbes, possiede un patrimonio di 4 miliardi di dollari che gli permette di essere fra i 400 uomini più ricchi della terra. Al calcio crede molto: nel 2015 ha comprato lo Jiangsu e ha acquisito i diritti della Liga spagnola per conto del network PPTV.
Ai suoi dirigenti ha chiesto di chiudere in fretta la trattativa per rafforzare la squadra e riportarla in Champions. Da quanto s’è appreso, sembra propenso a mantenere lo staff italiano più di quello anglosassone caro a Thohir. Sub judice la posizione di Mancini, atteso a vincere e solo a vincere. Va di lusso anche al presidente uscente che non solo si riprenderà i 100 milioni prestati all’Inter a un tasso dell’8%, ma non dovrà far fronte al debito di 220 milioni con la Goldman Sachs e al rimborso delle quote (29,5%) di Moratti in scadenza a metà novembre per 120 milioni.
Sorride anche l’ex presidente che porterà a casa un buon pugno di milioni e guarderà con ottimismo al futuro della “sua” creatura. Magari facendo da ambasciatore della nuova proprietà".
(Fonte: Filippo Grassia, il Giornale 06/06/16)
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