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Condò: “Campionato livellato verso il basso. Campioni come Lukaku e Hakimi…”

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L'analisi del giornalista: "Erano dieci anni che la testa della classifica non registrava alla giornata 27 una quantità di punti così ridotta"

Marco Astori

Tra le pagine dell'edizione odierna di Repubblica, Paolo Condò, giornalista, ha analizzato così la corsa scudetto in Serie A dopo la giornata di campionato appena trascorsa: "Erano dieci anni che la testa della classifica non registrava alla giornata 27 una quantità di punti così ridotta. Era, quello, il primo campionato del ciclo dei nove vinti dalla Juve: lo scontro diretto col Milan era già alle spalle, con la celebre svista del gol di Muntari sfuggito all'arbitro Tagliavento, e Allegri all'epoca faceva da lepre, a differenza di oggi. Il Milan conservava quattro punti di margine sulla Juve - il sorpasso sarebbe arrivato alla 31ª - e non esistevano altre concorrenti: quell'anno Conte vinse il suo primo scudetto a quota 84 (guarda caso quella citata sabato da Allegri), il Milan chiuse secondo a 80 e la terza, l'Udinese con 64 punti, arrivò quando avevano già smontato il palco delle premiazioni.

(...) Oggi la situazione è opposta: l'unico club italiano competitivo in Champions negli anni 10, la Juve due volte finalista, dominava per inerzia un campionato depresso. Da qualche anno il torneo è più equilibrato, ma l'Europa dimostra che il livellamento è avvenuto verso il basso. La stessa povertà di punti dell'alta classifica attuale lo conferma: questo è il periodo della stagione nel quale affiora la stanchezza, e la soluzione di tante partite viene demandata alle giocate individuali dei campioni.

Il problema è che i campioni sono invecchiati (Ibra) o siamo stati costretti a lasciarli andare (Ronaldo, Lukaku, Hakimi), o stiamo per salutarli (Insigne). Appena ne ha ritrovato uno con Vlahovic, la Juve ha accelerato il passo: con cinque sconfitte nel bagaglio resta difficile immaginarla coronare la sua rimonta, ma è bastato un centravanti capace di prodezze per andare oltre tutti i discorsi su fattura del gioco e sua modernità, e riaccendere il tifo. Un anno fa, la (giustamente) criticata Juve di Pirlo aveva 8 punti più di questa, uno in più di Milan e Napoli capoliste odierne, alla stessa quota potenziale dell'Inter in caso di successo nel recupero. Basta questo dato per capire la qualità complessiva che ci siamo persi per strada". 

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