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Condò: “Dubbi sulla Nations League: meglio liberare date. Immobile come Mancini”

Alessandro De Felice

Il giornalista ed editorialista de' La Repubblica ha espresso il suo pensiero sulla Nations League e sulle critiche a Immobile

Paolo Condò si schiera contro la Nations League. Il noto giornalista ha detto la sua in un editoriale sulle colonne de' La Repubblica: "Non ho mai nascosto la mia perplessità sulla scelta di mantenere in piedi la Nations League in una stagione dove, per evidenti motivi, sarebbe stato opportuno liberare alcune date".

Condò ha analizzato la prestazione dell'Italia di Roberto Mancini dopo il pari contro l'Olanda: "Succede così che per larghi tratti di gara l’Italia soffra come sotto la guida di Roberto Mancini non le era ancora capitato. [...] La sensazione generale sull’Italia resta favorevole anche davanti a tre pareggi in quattro partite. La pandemia ha concesso a Mancini un non richiesto anno in più per sviluppare la squadra in proiezione Europeo (e Mondiale, che seguirà 16 mesi dopo): un tesoretto di tempo da usare su alcune situazioni specifiche".

Poi un commento anche su Immobile: "Dopo serate del genere, colme di errori e occasioni mancate, sul carro di Ciro Immobile si sta molto comodi, si possono perfino stendere le gambe. Guai a scendere, quindi, e nessuno come il c.t. possiede i mezzi per rendersene conto. Quand’era una straordinaria seconda punta alla Sampdoria, così forte da vincere uno scudetto e arrivare a una finale di Champions in tandem col suo amico Luca Vialli, Mancini faticava terribilmente in Nazionale: il suo grande cruccio era quello di non poter godere di cinque o sei partite consecutive per rompere il ghiaccio con i compagni non abituali, e costruire un meccanismo vincente come a Genova. Immobile ieri ha sbagliato tanto, compreso un chiaro match-point, ma continua a essere l’attaccante che meglio può dettare l’ultimo passaggio ai piedi buoni della zona di innesco. Occorre insistere, costruire l’intesa che nella Lazio permette a Luis Alberto di servirlo un attimo prima che finisca in fuorigioco. Per Mancini era impossibile pretendere un anno da titolare a prescindere, perché alle sue spalle premeva Roberto Baggio. Dietro Immobile non si scorgono simili fenomeni".