ultimora

Condò: “Ecco quando l’Inter ha vinto. Conte? Nei momenti di orgasmo collettivo…”

Gianni Pampinella

L'Inter è campione d'Italia. Dalle colonne de La Repubblica, Paolo Condò commenta la grande cavalcata della squadra di Conte.

Con quattro giornate d’anticipo l'Inter è campione d'Italia interrompendo la serie di 9 titoli di fila della Juventus. Dalle colonne de La Repubblica, Paolo Condò commenta la grande cavalcata della squadra di Conte.

"Il fatto che l’Inter sia stata la prima a tagliare il traguardo tra le capoliste dei grandi campionati europei finisce di descrivere la dimensione dominante della sua impresa. L’Inter ha vinto per ko. Ha avuto rivali distanti. Il Milan in magnifica vacanza dai suoi limiti per 21 settimane, salvo tornare troppo pesantemente sulla terra. L’Atalanta che al solito si è autoeliminata in fretta per poi liberare tutto il suo volume di fuoco. Potrebbe arrivare seconda la stessa Juve, malgrado tutto, oppure il Napoli — ieri però trattenuto dal Cagliari — credibile in zona rimpianti stante la differenza fra la sua (rara) versione completa e quelle tormentate dagli infortuni".

"La verità è che l’Inter ha corso contro se stessa e il muro psicologico di una generazione che ha visto vincere sempre le stesse squadre. Quest’Inter campione d’Italia è una delle formazioni vincenti meno dotate di titoli individuali. Hanno cominciato quasi tutti con questo scudetto".

"Aveva già vinto molto Antonio Conte, invece: tre campionati alla Juve e uno al Chelsea, più lo straordinario lavoro fatto nel 2016 su una Nazionale povera di qualità ma ricca di orgoglio e desideri. Per certi versi Conte è il negativo di Jürgen Klopp: mentre il tedesco del Liverpool è un piacione in sala stampa e un martello dentro gli spogliatoi, il tecnico leccese ama diffondere all’esterno l’immagine di uno stakanovista un po’ fissato, ma il modo in cui i suoi giocatori — tutti, comprese le riserve e i giubilati — sono disposti a gettarsi nel fuoco per lui descrive un legame del quale fuori non trapela notizia. Conte, a dispetto di giacca e cravatta, nei momenti di orgasmo collettivo non è mai un imbucato. Il gruppo lo accoglie, riconoscendone il delicatissimo doppio ruolo: la guida, ma anche uno di loro". 

"A livello tecnico, lo scudetto è stato vinto nei due mesi in cui l’Inter solitamente li perdeva: dicembre e gennaio, fra l’altro carichi di partite per la compressione della stagione. Negli ultimi tre anni aveva raccolto 8 punti in 8 gare (Spalletti 1), 12 in 8 (Spalletti 2) e 14 in 8 (Conte 1). Il Conte 2 ha portato a casa 26 punti in 11 partite, superando di slancio l’amara esclusione dalle coppe; è stata la vera differenza rispetto al passato, quando i ko europei aprivano periodi di turbolenza che finivano per condizionare anche il campionato".

(Repubblica)