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Condò: “Inter favorita naturale, con Oaktree guadagna in prospettiva. Marotta…”
Intervenuto sulle colonne di Repubblica, Paolo Condò ha presentato così la nuova Serie A che oggi ufficialmente apre i battenti:
"La classifica dell’ultima Serie A dice Inter prima, Milan secondo e Juve terza. Sempre la stessa storia? Mica tanto: era dal 2009 che le tre grandi del Nord non occupavano l’intero podio, e nel lungo periodo di dittatura bianconera — nove scudetti di fila — Milano era pressoché sparita. Ora che è tornata in forze, va rilevato come l’Inter abbia partecipato con cinque uomini alla spedizione azzurra in Germania (hanno giocato male, ma questa è un’altra faccenda), mentre il Milan non ne aveva nessuno, e questo è clamoroso per chiunque ricordi la filastrocca difensiva Tassotti — Costacurta — Baresi — Maldini. La Juve ne aveva quattro, ma il solo Chiesa in posizione di rilievo, peraltro deludente. Il calcio in cui era possibile costruire una nazionale sullo scheletro di un club non c’è più e non tornerà mai, ma rivedremo un’Italia competitiva quando le squadre che lottano per i grandi traguardi — la Champions è il primo esempio, fondamentale veicolo di crescita — impiegheranno un numero superiore di azzurrabili"
"Amen. L’omelia è finita, ma non andate in pace perché la curiosa anomalia del mercato che non riesce a chiudere in corrispondenza della prima giornata di campionato — a dire il vero l’Italia ci aveva provato, nel 2018, ma il fatto che gli altri Paesi fossero rimasti alla scadenza di fine agosto rese necessario il ritorno alle date attuali — ci propone anche quest’anno tre giornate, le prime, da maneggiare con cura. Con giocatori fuori rosa che a settembre magari ci rientreranno a denti stretti, direttori sportivi sempre più stravolti alla ricerca dei bonus giusti, allenatori costretti a inventare formazioni che fra due mesi sembreranno assai strampalate. E però sono tre giornate che pesano. L’anno scorso la Roma raccolse un solo punto, e le sue ambizioni erano finite prima di cominciare. Il Lecce ne fece 7, e senza quella dote iniziale sarebbe finito in Serie B. La classifica diceva Inter e Milan appaiate a quota 9, Juve dietro a 7: le stesse prime tre di maggio. Per cui, occhio: agosto sa essere molto indicativo"
"L’Inter è la favorita naturale per i 19 punti di vantaggio accumulati l’anno scorso. È vero che il Napoli ne dissipò 16, ma l’Inter non ha perso Marotta, Inzaghi e Bastoni, per citare le figure corrispondenti a Giuntoli, Spalletti e Kim: l’unica cosa che ha cambiato è la proprietà, guadagnando in prospettiva. Sarà una stagione stressante, perché la forza si accompagna sempre alle responsabilità e quindi è richiesto un lungo cammino nella nuova Champions. Alle sue spalle sono tre i club con l’ambizione di competere e magari vincere: il Milan rafforzato, la Juve rivoluzionata e l’Atalanta consapevole. Fonseca pare aver scongelato l’ambiente anche grazie agli acquisti mirati della società, su Thiago Motta e il suo calcio brillante è stato fatto a Torino un investimento imponente (tra gli scartati c’è gente di livello), a Bergamo negli ultimi otto anni sono successe cose talmente eccezionali da rendere lo scudetto un obiettivo conseguente".
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