Tra le pagine dell'edizione odierna di Repubblica, Paolo Condò, giornalista, ha analizzato così il derby d'Italia di domani alle 18 tra Inter e Juventus: "Il Classico da noi si dice derby d’Italia, e a dispetto della spiegazione originaria sugli unici club sempre iscritti alla Serie A, non più valida, Inter-Juventus continua a meritare il titolo nobiliare per il numero degli scudetti in campo, addirittura 18 degli ultimi 22 assegnati. Colpisce che a contenderglielo sia soprattutto Antonio Conte, che di quei 18 ne ha firmati quattro utilizzando entrambe le sponde, a riprova di una mentalità vincente che il Napoli sta assimilando.
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Condò: “Inter-Juve? Sfida tra una squadra nella sua pienezza e una crisalide”
L'analisi del giornalista: "Inter-Juventus continua a meritare il titolo nobiliare per il numero degli scudetti in campo, addirittura 18 degli ultimi 22 assegnati"
Ma Inter-Juve di domani, per quanto un po’ frustrata da eccessive assenze, sarà anche confronto tra un’Inter nella pienezza del proprio sviluppo e una Juve ancora in forma di crisalide, promettente ma fragile. Gli scontri diretti sono lenti d’ingrandimento, l’effetto dei loro risultati — non soltanto numerici — consente di discernere problemi (sempre) e soluzioni (non sempre). Le partite “classiche” aumentano ulteriormente l’adrenalina perché la rivalità accende l’irrazionale, e se riesci a surfarla ti senti un padreterno. Succede in tutte le lingue del mondo, e segnatamente in questo fine settimana: si vede che i computer che stilano i calendari si spiano l’un l’altro".
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