L'analisi del giornalista: "C’è soprattutto la consapevolezza che l’Inter abbia ora il set point del titolo d’inverno"
Tra le pagine dell'edizione odierna di Repubblica, Paolo Condò, giornalista, ha analizzato così la corsa scudetto: "La terza gamba del tavolo scudetto, quella del Napoli, ha traballato parecchio prima di venire fissata con altri tre chiodi al suo destino ambizioso. Il fatto che a spezzare quello che pareva ormai un incantesimo sia stato Raspadori ha riportato alla mente il sospirato 1-0 di Jack all’89’ di Napoli-Spezia, sesta giornata del trionfale torneo di due anni fa. Raspadori entrò nella foto scudetto giocando 902 minuti e segnando 2 reti, quantità salite (1572’/5) nella scorsa stagione, ma drammaticamente crollate quest’anno, col primo gol arrivato ieri a fronte di soli 274’ in campo, e siamo ormai a metà del cammino.
Ha senso che un attaccante della Nazionale giochi così poco? Siccome la risposta non può che essere negativa, Conte valuta da tempo un cambio di ruolo che l’assenza di altri test (che perdita la coppa Italia) ha complicato. Ieri Raspadori, da poco subentrato ad Anguissa, ha colpito dalla posizione di centravanti, ma partendo alle spalle di Lukaku in un reparto ridisegnato dal (necessario) cambio Politano per Kvara con spostamento di Neres a sinistra (dove deve stare): un equilibrio spinto verso l’estremo, ma se il tuo obiettivo è lo scudetto al 79’ di uno 0-0 casalingo col Venezia ci devi provare in ogni modo, accettando i rischi connessi.