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Della vittoria dell'Inter a Torino contro la Juventus ha parlato sul Corriere della Sera il giornalista Paolo Condò:
L’ ultimo scontro diretto del campionato — ed è un po’ presto, siamo appena alla 31esima —ha espresso una sentenza semplice al termine di una gara molto più complicata: per lo scudetto sono rimasti in tre. L’Inter si è riguadagnata il diritto di crederci grazie a una vittoria che si “vede” bene in classifica, ma che promette un booster psicologico persino più importante. La Juve, invece, chiude lo spioncino che aveva silenziosamente riaperto, consapevole che i disastri d’autunno la inchiodavano al punteggio pieno da qui alla fine. Se ci aggiungete la vittoria del Napoli a Bergamo, il Milan che va in campo stasera per ristabilire le distanze è un po’ il deluso di giornata, perché ieri sperava di scrollarsi di dosso le due inseguitrici a ridosso, e questo non è successo. Occhio, il calendario del suo finale prevede qualche asperità in più.
In una sorta di risarcimento trasversale, si può dire che l’Inter abbia ottenuto dalla Juve quel che aveva perduto nel derby di ritorno contro il Milan: tre punti a fronte di una gara che per larga parte era stata nelle mani dell’avversaria. La Juve offensiva schierata da Allegri ha dominato infatti il primo tempo, giocando il calcio migliore della sua stagione e stimolando forse qualche riflessione sul potenziale che Dybala aggiunge all’attacco guidato da Vlahovic. Il rigore di Çalhanoglu nel recupero, calcisticamente episodico, ha introdotto una ripresa di rara ferocia agonistica dalla quale l’Inter è uscita con piglio gladiatorio. Ed è proprio quella personalità nellasofferenza, smarrita negli ultimi due mesi, a riaprire il credito nei confronti dei campioni d’Italia.
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