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Condò: “Da Arteta a Xabi, lezioni di spagnolo alle big d’Europa. Italia, ti serve Klopp”

Il giornalista sottolinea come l'Italia sia il torneo meno aperto ai tecnici che arrivano dall’estero

Dalle colonne de La Repubblica, Paolo Condò sottolinea come l'Italia sia il torneo meno aperto ai tecnici che arrivano dall’estero. Il giornalista pone l'attenzione sulla Premier League cresciuta grazie agli allenatori stranieri. Basti ricordare che in Premier non vince un tecnico inglese da trentun anni. "La dittatura tecnica ispanica sui 5 principali campionati europei è ferrea. La Premier è dominata".

"L’Arsenal del basco Mikel Arteta guida la classifica, l’altro basco Unai Emery ha portato l’Aston Villa al terzo posto, il catalano Pep Guardiola, in fase di frenata, insegue da quarto alla guida del Manchester City. La Spagna comanda la Bundesliga con Xabi Alonso, la Ligue 1 con il Psg di Luis Enrique e la Liga con Michel del Girona, in coabitazione col Real Madrid di Carlo Ancelotti, cui si aggiunge come capolista nazionale l’interista Simone Inzaghi. La scuola tecnica italiana (ma non italianista) fa la sua figura anche in Francia, dove il Nizza di Farioli è secondo, e in Inghilterra, dove il Brighton di De Zerbi è ottavo ma ben aggrappato al treno dell’alta classifica". 

 

"Allargando la visuale, colpiscono i numeri dei tecnici importati e di quelli che allenano a casa loro. In questo momento in Premier gli inglesi sono 5, i francesi in Ligue 1 arrivano a 10, i tedeschi in Bundesliga sono 12, gli spagnoli in Liga 14, gli italiani in serie A 18. Se una Brexit del pallone non è mai esistita, è d’obbligo annotare come restiamo il Paese più mammone. La massima apertura dei nostri club all’opzione dell’allenatore straniero risale al 1996-97. L’Inter scelse Hodgson e il Milan il maestro Tabarez, la Roma prese Carlos Bianchi e la Lazio tenne Zeman fino a gennaio, Eriksson rimase alla Samp e Lucescu tornò per guidare la Reggiana". 

 

"La sottolineatura sulle quattro Premier vinte dai tecnici italiani serve ad allontanare il sospetto di esterofilia nel momento in cui ci piacerebbe spalancare le finestre della Serie A per far entrare un po’ di aria nuova. Gli esoneri di Garcia e Sousa hanno ridotto a due (Motta è stato una colonna della Nazionale) gli stranieri in pista: il croato Juric e naturalmente Mourinho. Ecco, vorremmo anche un tecnico che facesse tendenza in direzioni opposte. Vorremmo un Klopp".



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