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Condò: “Il peso delle panchine lunghe, Inter-Lazio esemplare. Inzaghi? Giusto dire…”
Dalle colonne de La Repubblica, Paolo Condò sottolinea l'importanza della panchina lunga in questa corsa Champions che coinvolge molte squadre. "A procurare al Napoli il match point poi smarrito era stata una delle partite più belle e gustose di un campionato avaro in tal senso. Sarri la stava portando a casa grazie alle giocate iper tecniche di Luis Alberto e Felipe Anderson unite alla grande organizzazione difensiva, poi i cambi l’hanno spostata dalla parte dell’Inter come se il campo avesse invertito l’inclinazione, ponendosi in discesa verso Provedel".
"Proprio i cambi discutibili nel derby di ritorno della scorsa stagione sono costati a Simone Inzaghi un calo di reputazione tra i suoi stessi tifosi. Giusto dire, quindi, che in questo finale di stagione sia in atto un felice contrappasso visto che la gestione dei cambi risulta vincente (nuovi innesti in gol col Benfica sia all’andata che al ritorno)".
"In generale il tema delle panchine lunghe, cruciale dopo l’ampliamento delle sostituzioni da tre a cinque, acquista ulteriore peso (e visibilità) man mano che ci si avvicina al traguardo, perché separa le rose adeguate alla lotta su più fronti da quelle in cui mancano gli uomini per puntare a tutto".
"Inter-Lazio in questo è stata esemplare, con Lautaro, Gosens e Çalhanoglu aggiunti al piatto da Inzaghi come un rilancio al poker, mentre Sarri non aveva le forze per andare a vedere. Un altro esempio facile di ciò che può portare la panchina è l’Atalanta. Lo splendido gol di Zapata, subentrato a Hojlund, è il trionfo di un attaccante fresco su un difensore ormai esausto (il granata Schuurs)".
(Repubblica)
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