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Conrad: “La storia nerazzurra è nobile. Moratti? Opposto di Berlusconi”

James, meglio Jimmy, Conrad ha giocato come difensore negli Stati Uniti tredici anni. Era in campo contro l’Italia ai Mondiali di Germania, pareggio 1-1, c’era in Coppa America contro l’Argentina di Zanetti e Cambiasso nel 2007....

Eva A. Provenzano

James, meglio Jimmy, Conrad ha giocato come difensore negli Stati Uniti tredici anni. Era in campo contro l'Italia ai Mondiali di Germania, pareggio 1-1, c'era in Coppa America contro l'Argentina di Zanetti e Cambiasso nel 2007. Trentasette anni adesso, è giornalista per KickTv, webtv con decine di milioni di accessi. È a Milano per raccontare il derby agli americani.

Ma gli americani cosa pensano dell'Inter?

'È un club che gode di molto rispetto, ci piace la storia, la nobiltà della tradizione nerazzurra, è qualcosa che nel 'soccer' americano manca. Da noi il calcio è ancora molto giovane. Credo che il destino per l'Inter sia solo di accrescere la propria fama, in un certo senso il mio lavoro è anche di aiutare il calcio italiano ad essere ancora più conosciuto'.

Americani e italiani vivono lo sport in modo diverso, come pubblico.

'In Italia tutti, anche la stampa, ho l'impressione che siano più legati al risultato. Il derby è un'occasione incredibile, vedo la gente aspettarlo e capisco che chi vincerà avrà l'opportunità di uscire e gonfiare il petto. Stiamo documentando questo fenomeno'.

Conrad vive a New York, cosa ha recepito di Inter Campus all'ONU?

'Si è capito subito chi fosse il Presidente, Massimo Moratti, è stata un'opportunità enorme di far conoscere lui e di conseguenza quale fosse la filosofia del suo Club. Lui è l'opposto di Berlusconi!'

Da giocatore, ha visto le ultime partite?

'Certo e si capiscono molte cose. Non è solo un modo di dire, l'Inter ha bisogno di tempo. Ha avuto grandi giocatori che se ne sono andati, e non è sempre semplice capire quando devi cambiare, soprattutto se è per limiti di età. I compagni che rimangono devono abituarsi a ragazzi giovani, quando il gap generazionale è forte, ma non solo nel calcio. Andrea Stramaccioni è giovane, ha un compito davvero difficile, non lo invidio. Deve amalgamare la squadra e far fronte alla pressione, al dovere di vincere. Secondo me sta facendo benissimo, considerando le difficoltà incontrate in questa stagione'.