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"Il calcio resta sospeso". Così titola il Corriere della Sera commentando la decisione del premier Giuseppe Conte e del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora di rinviare la ripresa degli allenamenti delle discipline di squadra. Ma il tempo stringe e le ultime due date buone per tornare ad allenarsi in gruppo sono il 18 e il 25 maggio, deadline fissata dalla Uefa per comunicare la data del ritorno in campo e il possibile cambio di formula.
Il Coronavirus cambia la passione dei tifosi? Secondo un sondaggio dell'Izi, in collaborazione con Comin e partners, il 64% degli italiani sarebbe contrario alla ripresa. Intanto la Serie A attende il pagamento dell'ultima rata dei broadcaster (Sky, Dazn e Img), programmata per il prossimo due maggio: se non lo facessero, la Lega è pronta a fare causa.
C'è poi da chiarire la questione legata al tema giuridico, che fa tremare club e medici: "Cosa succede se alla ripresa un giocatore contrae il virus e di chi sarebbero le responsabilità? - scrive il Corriere della Sera - Secondo il decreto Cura Italia, potrebbe essere considerato un infortunio sul lavoro e la società e il suo medico potrebbero essere chiamati a rispondere dei danni non coperti da Inail".
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