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La frattura definitiva è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri: Antonio Conte non è più l'allenatore dell'Inter. Troppo grande la differenza tra le ambizioni del tecnico e la necessità di far quadrare i conti della società. Le parti si dividono dopo aver raggiunto un'intesa sulla buonuscita, come racconta Repubblica:
"L'accordo di separazione, un anno prima della fine del contratto, prevede una buonuscita di quasi 7 milioni (metà dei 13,5 milioni ancora dovuti). Un gettone per evitare strascichi legali. Conte, costato così 55 milioni in due anni, si è impegnato a non sedere su un'altra panchina di A per la prossima stagione. Nel caso lo facesse — tecnicamente non gli viene impedito — l'accordo sulla buonuscita andrebbe rivisto".
La prossima questione da risolvere sarà legata al nome dell'erede del tecnico campione d'Italia: "L'obiettivo dei dirigenti è trovare il nuovo tecnico entro la fine di questa settimana, di modo da potere programmare la stagione. Il sogno di Beppe Marotta è ripetere quanto fatto alla Juve nell'estate del 2014: fuori Conte a luglio, dentro Max Allegri, su cui sta facendo un forte pressing. Il tecnico livornese però si è preso ancora qualche giorno per sciogliere le riserve, dal momento che in cima alla sua lista c'è il Real Madrid e oggi avrà le idee più chiare. Ieri Zinedine Zidane ha comunicato ai giocatori e alla dirigenza la sua decisione di andarsene, e Allegri è il preferito di Florentino Perez. La Juventus ha intensificato il pressing su Max per evitare che finisca all'Inter, dopo aver già visto vincere Conte in nerazzurro. E attende cenni da Zizou, nell'intreccio fra Torino e Madrid.
Un'alternativa per la panchina nerazzurra era Simone Inzaghi, che ieri a cena ha incontrato Lotito poco dopo che il suo procuratore Tullio Tinti a Milano aveva lasciato il quartier generale nerazzurro. Alla fine Lotito ha convinto Inzaghi a firmare e lo ha tolto dal mercato degli allenatori. Altre ipotesi sul tavolo di Marotta sono Sinisa Mihajlovic e Maurizio Sarri".
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